Libriamoci, il "Giordano Bruno" chiude il progetto parlando di migrazioni

Un momento dell'incontro finale del progetto Libriamoci, al centro congressi Capitini di Perugia
di Fabio Nucci
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Sabato 26 Maggio 2018, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 12:33
PERUGIA - I romanzi del giornalista e scrittore Giuseppe Catozzella, la testimonianza di alcuni richiedenti asilo, la voce di chi opera nella cooperazione internazionale. É stata una mattinata di confronto e riflessioni a concludere, al Centro congressi Capitini di Perugia, un anno di letture e di scoperte letterarie che gli studenti della Rete di scuole per Libriamoci hanno affrontato con esperienze sui banchi e fuori dalla classe. L'evento, dal titolo "Giuseppe Catozzella e le attuali migrazioni", è stato organizzato dall'istituto Giordano Bruno di Perugia, capofila del progetto, ed è stato proposto quale giornata conclusiva del Maggio dei Libri. 
Durante la mattinata, gli studenti della scuola superiore di II grado, con i "colleghi" più piccoli di classe terza della secondaria di primo grado degli istituti comprensivi Perugia 5 e 9, hanno proposto una lettura partecipata degli ultimi romanzi di Catozzella, "Non dirmi che hai paura" e "Il grande futuro". Un viaggio alla scoperta di vari linguaggi della comunicazione, da quello critico-letterario a quello creativo della poesia e del disegno, passando per le esperienze della lettura, della recitazione e di del canto. L'incontro "virtuale" con Giuseppe Catozzella è stato accompagnato a quello reale con testimoni delle migrazioni, alcuni giovani richiedenti asilo provenienti da Africa e Siria, e con chi opera in prima linea nella cooperazione internazionale. Alla mattinata di Libriamoci, progetto proposto dal Miur, ha preso parte anche Gabriele Pina, responsabile migrazioni per la Ong Centro internazionale per la Pace di Assisi che ha un centro di accoglienza anche a Passignano sul Trasimeno.
Così, il punto di vista e la sensibilità dello scrittore-giornalista sono diventati la “chiave” attraverso cui trasmettere agli studenti l’urgenza dei problemi del Sud del mondo, facendo scoprire loro l’operato di Ong e associazioni che operano nel campo della cooperazione allo sviluppo. I ragazzi hanno potuto capire anche il lavoro prezioso che tali organismi offrono tramite il volontariato, cui tutti possono accedere attraverso organismi internazionali e il governo italiano. Per questo si è anche parlato di Servizio volontario europeo (Sve, per over 17) e Servizio civile nazionale.
"Un modo per aprire le coscienze degli studenti e degli adulti presenti, genitori e docenti - spiega Patrizia Sargentini, docente referente del progetto per la Rete di scuole per Libriamoci - a uno sguardo sul mondo libero da pregiudizi, aperto a un dialogo interculturale e costruttivo".
Undici in tutto le classi impegnate nel progetto: otto, tra prime e seconde del liceo Linguistico e istituto tecnico Biologico del "Giordano Bruno", coordinate dalle docenti Patrizia Sargentini, Paola Perfetti, Giuseppina Baffa, Cristina Cipolloni e Carmen Coli; due terze del comprensivo Perugia 5 e una terza del comprensivo Perugia 9, coordinate dalle docenti Elena Moretti, Maria Vitali ed Elena Macciò.
Gli studenti del Linguistico e del Biologico del “Giordano Bruno” si sono anche potuti cimentare come interpreti simultanei dall’inglese e dal francese per i giovani richiedenti asilo dall’Africa. Toccante il momento conclusivo, col rifugiato politico della Siria, maestro di musica, che ha proposto un'antica canzone con musica di tradizione aramaica, dedicata a "Maria madre di Dio".
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