PERUGIA - Un progetto aperto, votato al civismo. «Avvocati che parlano di diritti», in un programma sgranato nel «salotto buono» di Perugia, quella Sala dei Notari «in cui ogni perugino si identifica» da cui far partire un dibattito e una presenza che facciano il bene di una categoria e magari di un'intera città. Ambizioso e impegnativo, ma il cuore della lista LiberAvvocatura, presentata ieri e pronta al rinnovo del consiglio dell'Ordine degli avvocati di Perugia, batte tutto lì. Parola di Carlo Orlando, definito dai suoi «presidente in pectore» del Coa che uscirà dalle urne avvocatizie il prossimo gennaio.
Nel corso della presentazione ai tanti iscritti che hanno riempito la Notari, Orlando – già presidente dell'Ordine e componente del Consiglio nazionale forense – ha parlato spesso in prima persona, per sottolineare quanto senta suoi certi impegni, per poi aprire il progetto a tutti i «suoi compagni di viaggio». «Siamo un gruppo», gli ha fatto eco a rinforzo la collega Silvia Egidi, candidata insieme a Michela Biancalana, Vincenzo Bochicchio, Lino Ciaccio, Alessandro Ciglioni, Francesca Forlucci, Vincenzo Maccarone, Simone Marchetti, Daniele Moretti, Marco Piazzai, Francesca Pieri, Bruna Ronconi, Ilario Taddei. Penalisti, civilisti, giovani: insieme per proporre un programma che vede al primo punto proprio il pallino di Orlando: quella Casa dell'avvocatura sognata da anni e proposta ora ai 2.100 avvocati al voto. «Un luogo identitario, in cui riconoscersi – ha detto Orlando -, uno spazio che immagino per i colleghi con gli studi lontani da Perugia o magari per svolgere le indagini difensive.