LiberAvvocatura, a Perugia «avvocati che parlano di diritti», tra civismo e il sogno della Casa per i legali

La presentazione di LiberAvvocatura
di Egle Priolo
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Novembre 2022, 07:15 - Ultimo aggiornamento: 16:41

PERUGIA - Un progetto aperto, votato al civismo. «Avvocati che parlano di diritti», in un programma sgranato nel «salotto buono» di Perugia, quella Sala dei Notari «in cui ogni perugino si identifica» da cui far partire un dibattito e una presenza che facciano il bene di una categoria e magari di un'intera città. Ambizioso e impegnativo, ma il cuore della lista LiberAvvocatura, presentata ieri e pronta al rinnovo del consiglio dell'Ordine degli avvocati di Perugia, batte tutto lì. Parola di Carlo Orlando, definito dai suoi «presidente in pectore» del Coa che uscirà dalle urne avvocatizie il prossimo gennaio.

Nel corso della presentazione ai tanti iscritti che hanno riempito la Notari, Orlando – già presidente dell'Ordine e componente del Consiglio nazionale forense – ha parlato spesso in prima persona, per sottolineare quanto senta suoi certi impegni, per poi aprire il progetto a tutti i «suoi compagni di viaggio». «Siamo un gruppo», gli ha fatto eco a rinforzo la collega Silvia Egidi, candidata insieme a Michela Biancalana, Vincenzo Bochicchio, Lino Ciaccio, Alessandro Ciglioni, Francesca Forlucci, Vincenzo Maccarone, Simone Marchetti, Daniele Moretti, Marco Piazzai, Francesca Pieri, Bruna Ronconi, Ilario Taddei. Penalisti, civilisti, giovani: insieme per proporre un programma che vede al primo punto proprio il pallino di Orlando: quella Casa dell'avvocatura sognata da anni e proposta ora ai 2.100 avvocati al voto. «Un luogo identitario, in cui riconoscersi – ha detto Orlando -, uno spazio che immagino per i colleghi con gli studi lontani da Perugia o magari per svolgere le indagini difensive.

Un contenitore in cui coinvolgere anche tutte le associazioni forensi: è arrivato il momento di tornare a confrontarsi». Ma non solo. Oltre ai vari punti indicati nel programma (l'impegno per la Cittadella giudiziaria, la «valorizzazione della funzione dell'avvocato», il «sostegno a colleghe e colleghi con figli», «formazione professionalizzante», i «fondi europei per avvocati», la previsione di «commissioni consiliari aperte anche a iscritti non consiglieri»), diversi interventi della mattinata hanno spiegato la necessità di una modifica della difesa d'ufficio, con «modalità proprie solo a Perugia». Niente più «piantone», cioè il difensore costretto a stazionare dalla mattina in aula: «C'è obbligo di reperibilità, non di presenza», ha ricordato Egidi, con Forlucci pronta a ipotizzare il riconoscimento di crediti formativi per il difensore d'ufficio, prima di un'accorata arringa di Bochicchio. L'aria insomma, nel foro perugino, è già frizzante. Parola alle urne tra due mesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA