Lettera del vescovo Piemontese per i 40 anni della visita di papa Giovanni Paolo II a Terni: tra memoria e sviluppo futuro
«Serve un next generation per Terni e uno per la chiesa»

Lettera del vescovo Piemontese per i 40 anni della visita di papa Giovanni Paolo II a Terni: tra memoria e sviluppo futuro «Serve un next generation per Terni e uno per la chiesa»
di Riccardo Marcelli
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Domenica 21 Marzo 2021, 10:56

TERNI - «La nostra città, capoluogo e capofila della pluralità delle città e dei castelli del territorio, non può rassegnarsi al declino indotto da scelte sbagliate locali e generali, da egoismi di campanile o di parte e da ultimo dalle asfissie, dalle limitazioni e dai fallimenti causati dalla pandemia».

Il vescovo di Terni Narni Amelia Monsignor Giuseppe Piemontese. Non lascia. Rilancia. Ricordando la visita pastorale che Santo Giovanni Paolo II effettuò 40 anni a Terni non solo ha rilanciato l’attualità del suo pensiero rispetto a temi come il lavoro, il bene comune e il conflitto, ma lo ha attualizzato alla nostra comunità: «Serve un Next generation per Terni e uno per la nostra chiesa».

ll vescovo ha illustrato i contenuti della lettera che presenterà oggi pomeriggio alla 16 in Cattedrale dove sarà celebrata occasione la celebrazione in preparazione alla Pasqua per i lavoratori dell’Acciai Speciali Terni e per il mondo del lavoro, insieme alle istituzioni civili e militari e rappresentanti dei lavoratori. Nella lettera viene proposta una lettura, in questo tempo di pandemia e soprattutto in quello della post pandemia, che apra a nuove visioni e opportunità che sorgono, in genere, dal superamento delle crisi epocali. «Tale celebrazione, a ricordo anche della storica visita di papa Giovanni Paolo secondo a Terni e alle Acciaierie nel 1981, vuole essere un’occasione di preghiera, di memoria, di riflessione e di speranza per la città e, in particolare, per tutto il mondo del lavoro».

La lettera, indirizzata alla comunità civile ed ecclesiale, serve da una parte a ricordare quell’importante momento storico e i temi trattati dal Papa sulla dignità del lavoro, la sicurezza del lavoro, dell’equo salario, perché scrive monsignor.

Piemontese «vogliamo cogliere quelle perle che Papa San Giovanni Paolo II ha consegnato alla città, al mondo del lavoro e alla chiesa; vogliamo recuperarla perché forse non le abbiamo coltivate abbastanza, ma vogliamo anche guardare la realtà nella quale ci troviamo proiettarci in prospettiva, cercare di coltivare anche una visione, trovare spunti e suggerimenti per inventare e seguire vie di nuovo umanesimo e crescita sociale».

Temi questi ultimi su cui associazioni sindacali, datoriali, politiche, stanno cercando di ragionare per provare a dare quel senso di comunità per rilanciare la città.

«La comunità intera –afferma ancora monsignor. Piemontese - il lavoro in crisi endemica e messo in ginocchio dalla pandemia, le prospettive di crescita sociale hanno una opportunità provvidenziale ed unica nel piano denominato Next Generation Eu, che non può essere considerato solo nei sostegni finanziari dell’Unione Europea, ma è opportunità per ripensare e reimpostare un progetto di sviluppo e una rete di relazioni per l’intera nazione oltre che per regioni, comuni e comunità. Anche le nostre chiese dovranno riprogettare, in una dinamica sinodale e in sintonia con la società civile, il piano “Next Generation It” della Chiesa Italiana del terzo decennio del millennio, e la “Next Generation TNA” della nostra Chiesa».

Un analogo spirito, prosegue il vescovo, dovrebbe spingere la classe dirigente e tutte le forze culturali, civili, politiche e sociali più significative della città e della regione in uno straordinario sforzo generoso a collaborare a favore della Next Generation a Terni, in Umbria, in Italia e in Europa.

«Alcune menti illuminate sono già al lavoro con proposte ideali ed operative. Va sostenuto e promosso da parte dei responsabili della Civitas ogni sforzo e progetto positivo e propositivo di risveglio e di sviluppo civile, sociale e religioso».

Un altro evento significativo di questo quarantesimo della visita del papa a Terni sarà vissuto proprio all'interno delle Acciaierie il 15 maggio, nel piazzale delle Acciaierie dove il papa san Giovanni Paolo II incontro gli operai, con la celebrazione della messa all’aperto.

«La grande profezia che troviamo nel messaggio di Giovanni Paolo II a Terni –conclude Luca Diotallevi presidente dell'Azione cattolica Terni che ha assistito il vescovo insieme a don Matteo Antonelli vicario episcopale per il Laicato- è l'importanza di una vita sociale strutturata sulla sussidiarietà, un poliedro di compiti diversi. In questo quadro la riflessione della chiesa locale è un invito a una scelta coraggiosa, che ha trovato grande risposta nelle forze sociali, ma ancora non sufficiente risposte nei rappresentanti delle istituzioni politiche, ovvero la prospettiva che la spesa del Next generation Europe vada pensata a partire non dallo Stato, ma dalle comunità locali, dall'intera rete delle città di questo territorio».

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