Giampiero Malgioglio, l'artista
delle grandi emozioni espone
in via Roma e alla Bct

Giampiero Malgioglio, l'artista delle grandi emozioni espone in via Roma e alla Bct
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Sabato 14 Dicembre 2019, 16:27 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 18:33
TERNI La Forma delle Emozioni è il titolo della mostra che vede Giampiero Malgioglio, artista apprezzato e noto nel panorama dell'arte contemporanea italiana, protagonista a Terni negli spazi del suo atelier di via Roma 161 (inaugurazione oggi alle ore 18,30). La mostra, patrocinata dal Comune di Terni, dal 17 al 27 dicembre, sarà invece ospitata presso la sala della Biblioteca comunale di piazza della Repubblica.
Di lui scrive il critico d'arte Angelo Matteo Socci .«Andy Warhol nel 1975 con la serie Ladies and Gentlemen (presentata in Italia da Pier Paolo Pasolini) ritrasse con la sua polaroid transessuali dei sottofondi della grande mela - scrive il critico Angelo Matteo Socci descrivendo la mostra di Malgioglio -era l’arte del presente dell’epoca, la scena della metropoli americana mostrava un fenomeno di costume e l’artista contemporaneo la rappresentava così come la vedeva; Andy fece un viaggio in Italia e restò basito dalla presenza massiccia e ridondante dei manifesti vota comunista con la falce ed il martello, entrò in ferramenta comprò una falce ed un martello e li fotografò, con la sua inseparabile polaroid, trasfuse l’immagine in serigrafia su una gigantesca tela e vi applicò pennellate di colore (l’opera, ora alla Galleria d’arte moderna di Roma, rappresenta uno dei capolavori dell’arte del grande artista americano, al pari di quella – sempre alla Galleria di Roma – "Fate presto", titolo del quotidiano Il Mattino sui fatti del grave terremoto in Irpinia). Allora l’arte contemporanea deve rappresentare quello che accade nella società, non rappresentare il bello o il passato, ma il presente. Da questa lezione Giampiero Malgioglio prende spunto e con abilità e intuito, da vero artista, rappresenta il linguaggio dei social come oggi ci appaiono e come oggi essi vivono; a volte noi siamo spettatori inconsapevoli di questa radicale trasformazione. Se si dovesse mandare un messaggio ad una persona per dirle ti adoro e ti amo non si userebbero più lettere profumate, con bella grafia, ma un messaggio tramite app, con una "emoticon", un bacio, un cuore, un fiore stilizzato ecc. un pupazzetto che lancia cuori, ecc. Questa è la nostra società, l’epoca nostra, il presente. Tanto diffusa è la presenza dei social nella nostra vita quotidiana che le stesse campagne politiche usano gli strumenti di comunicazione con abilità, tanto che chi è più avanti nell’uso dei social è anche più avanti nei consensi elettorali; e nel paese gli interventi di manipolazione con i social giungono anche da centrali estere (ormai la globalizzazione è anche questo, per una diffusione di un pensiero manipolativo degli elettori alcune campagne partono da luoghi remoti, a volte dalla Russia a volte dalla Cina e altre volte dagli USA; difficile individuare con precisione gli interessi che si muovono in queste campagne manipolatorie). Chi non usa i social è out (fuori, dai giochi che contano). Nell’educazione di un cittadino, sin dalla scuola primaria, si dovrebbe, quindi, anche insegnare la sopravvivenza al pensiero manipolante (fake); la cultura nozionistica non è più sufficiente per il moderno cittadino del mondo. In questo si ritrova l’importanza del linguaggio per emoticon; al tempo stesso ci troviamo di fronte ad una semplificazione dei linguaggi che interessa la stessa capacità del pensiero creativo; la lingua non è solo un modo di esprimersi e comunicare ma investe le stesse caratteristiche del pensiero creativo. L’italiano, non per altro, risulta una delle lingue più raffinate e di conseguenza il genio italiano è riconosciuto nel mondo. Giampiero riprende come soggetti delle sue opere le emoticon, i segni della punteggiatura ma non li rappresenta banalmente, li inserisce in una cromia forte, primaria, con estroflessioni che ne esaltano il potere visivo e comunicativo, quasi a volerne cacciare la forza e la debolezza, la sintesi e la rarefazione del pensiero, la velocità e la lentezza del substrato culturale.  Mostra da visitare con occhi accorti e mente aperta quella di Malgioglio, artista romano ma inserito nel tessuto sociale e culturale di Terni da molto tempo. Artista creativo e sempre pronto a rappresentare il suo tempo, con ironia e capacità tecniche indiscusse. indiscusse».
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