Coronavirus, la messa ai tempi dell'epidemia: «Scambiatevi un inchino e non fate terrorismo»:

«Scambiatevi un inchino e non fate terrorismo»: la messa ai tempi del Coronavirus
di Vanna Ugolini
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Sabato 29 Febbraio 2020, 14:49 - Ultimo aggiornamento: 15:18

Il coronavirus è arrivato anche in Umbria. Ma non c'è bisogno di rinunciare ad andare a Messa. Padre Giuseppe Piemontese, il vescovo, avendo ricevuto richiesta di indicazioni su come tenere la messa, ha mandato un lettera ai suoi parroci:

«Alcuni di voi mi hanno interpellato per avere disposizioni circa le precauzioni di contrasto alla diffusione del Coronavirus nel nostro ministero. Ho chiesto alle Autorità superiori se vi fossero disposizioni per la nostra regione, ma ho avuto risposta negativa. Allora ho interrogato me stesso.
Anche io non ho “ordini” da dare, ma credo che dobbiamo lasciarci guidare tutti dalle norme generali e dal buon senso:

Il prete o il ministro, prima di amministrare si  lavi bene le mani. Suggerisca ai fedeli di ricevere la comunione sulla mano lo scambio della pace può essere omesso o scambiato con un inchino».

Poi monsignor Piemontese continua così: «Altre azioni di prevenzione possono essere adottate secondo buon senso, senza cadere nella paranoia, fino a quando non avremo ordini precisi dalle Autorità competenti.
Piuttosto non si faccia… terrorismo spirituale, presagendo  scenari apocalittici da giudizio finale, ma richiamando tutti ad una vita più sana, ordinata, onesta e solidale nello spirito della incipiente quaresima, nella quale siamo invitati tutti alla conversione e a sperimentare l’abbraccio misericordioso di Dio Padre.
Intelligenti pauca…Buona e santa quaresima 2020».

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