Terni, il calvario di Anna
«Mia moglie colpita da trombosi
dopo aver fatto il vaccino»

Somministrazione di un vaccino
di Alberto Favilla
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Giovedì 22 Luglio 2021, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 23 Luglio, 09:11

Un dramma in cui non si riesce a trovare una via d'uscita. E' la storia di Anna, una ternana di 64 anni, ricoverata ormai da 20 giorni nel reparto di Terapia Intensiva dell'ospedale di Terni. La donna è stata colpita da una trombosi i coaguli sono tre: uno al rene, uno al polmone, uno al cuore - e sembrerebbe, secondo i sanitari, che il tutto possa essere collegato alla somministrazione del vaccino AstraZeneca a cui la signora è stata sottoposta il 18 maggio scorso. «I medici dell'ospedale di Terni dicono che mia moglie fa parte di quei casi, uno su 7 milioni, in cui può verificarsi una trombosi con rischio di morte. Insomma, mia moglie non è stata fortunata. Il suo caso è stato segnalato, dopo la mia autorizzazione, a livello nazionale».
Ma andiamo per ordine. Abbiamo detto cha Anna il 18 maggio ha fatto il vaccino AstraZeneca (il richiamo è fissato per il 3 agosto), poi a distanza di una decina di giorni ha cominciato a sentirsi poco bene, con fortissimi mal di testa. «Dopo un paio di giorni, e vedendo che la situazione non migliorava, ci siamo recati al Pronto soccorso dell'ospedale di Terni - racconta il marito - Nel foglio di ingresso, tengo a ribadire, abbiamo scritto che a mia moglie, qualche giorno prima, era stato inoculato il vaccino anglo svedese. Loro al Pronto soccorso hanno fatto gli esami, tra cui quello del sangue dove è risultato un clamoroso calo di piastrine, ma i medici sorprendentemente ci hanno rimandato a casa dicendo che non c'era motivo da allarmarsi. Che il mal di testa era dovuto, probabilmente, ad una crisi ipertensiva».
A quel punto, confortati dei medici, i coniugi sono tornati a casa in via del Mandorlo, a Campitello. «Purtroppo dopo qualche giorno mia moglie si è sentita peggio, questa volta con un gran dolore al fianco destro e allora siamo corsi di nuovo al Pronto soccorso: hanno deciso di ricoverarla. La diagnosi è stata spietata: tre trombi e il rischio di ictus, ischemie embolie polmonari. L'hanno messa in Terapia Intensiva e abbiamo vissuto momenti terribili anche se adesso non sembra correre pericolo di vita».

La situazione, comunque, non sembra neanche migliorare tanto che i medici ternani stanno pensando di trasferirla al policlinico di Perugia. «Sono davvero amareggiato, senza parole. Dopo 20 giorni di ospedale la situazione non sembra volgere al meglio. Tutta la famiglia vive un dramma. Oggi mi è stato detto che vogliono portare mia moglie Anna a Perugia e non so più a chi Santo rivolgermi. Noi tutti siamo dei fautori del vaccino, ma non nascondo che tutto questo ci mette in crisi. Se si fossero accorti prima della trombosi a questo punto mia moglie starebbe bene».

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