Barbara Saltamartini torna a Terni e riapre l'antico Caffè Bugatti in via Fratini

Barbara Saltamartini torna a Terni e riapre l'antico Caffè Bugatti in via Fratini
di Aurora Provantini
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Lunedì 30 Gennaio 2023, 09:39

TERNI E' bastata una foto lanciata sui social a scatenare la curiosità e l'entusiasmo della città per la riapertura di quello che è stato il fulcro della movida ternana: il Caffè Bugatti. Un po' per quello che ha significato in termini di offerta culturale quel locale - riconosciuto come tempio del jazz - ma molto per i protagonisti dello scatto: la ex parlamentare ed ex commissaria della Lega Barbara Saltamartini e l'imprenditore Mirko Mazzoli che ha già riqualificato le sponde del lago di Piediluco inaugurando nel 2016 la stagione dell'Ara Marina. I due, sorridenti e con le chiavi del Bugatti in mano, ammettono: «Lo abbiamo preso in affitto in questi giorni e presto lo restituiremo alla città». Il progetto? «Innovativo, anche se in linea con quello che era prima il Caffè» - spiega Mirko Mazzoli, che dei due soci è quello esperto di ristorazione e che se ne occuperà direttamente. Le notizie, comunque, sono due: che il Bugatti avrà una nuova vita e che cambierà nome. «Anche se tornerà ad essere quello che è stato per venticinque anni: un caffè letterario, un jazz club, un punto di riferimento per giovani e professionisti», garantiscono. Mazzoli spiega che utilizzare lo stesso nome potrebbe far nascere una controversia legale, perché di fatto il contratto d'affitto riguarda solo le mura e non il titolo dell'attività.
Quella, nata negli anni Novanta del secolo scorso da un progetto di Max Di Pietro e poi passata a due esperti di teatro (Irene Loesch e Tommaso Onofri), ha lasciato via Fratini il 22 marzo 2020. Già, via Fratini. E' una parte di centro storico pedonale, piena zeppa di locali che mettono i tavolini all'esterno anche d'inverno, complicata. Che non è mai riuscita a risolvere il problema del traffico veicolare.
«Nonostante sia interdetta alle auto dalle ore 17 sembra una superstrada soprattutto di sera», conferma Alessandro Paolucci, che ha il locale pochi metri più avanti dell'ex Bugatti. A niente sono servite petizioni, sperimentazioni, investimenti nella sorveglianza privata. Ad un certo punto, infatti, i titolari dei pubblici esercizi, esasperati, sono arrivati a pagare i vigilantes per ostacolare il passaggio della vetture in orario di lavoro. Ma non è servito neanche quello: più auto di prima. «Chissà, magari con l'arrivo di un politico, le cose miglioreranno». Più che un commento (di un commerciante) è un auspicio. Anche perché non c'è commerciante che non abbia accolto la notizia della riapertura con entusiasmo. «Vorremmo partire subito dopo Pasqua con questa avventura - dicono Saltamartini e Mazzoli - ma non possiamo sbilanciarci perché gli interventi da fare all'interno sono tanti e ogni volta che indichiamo una data, direttore dei lavori e tecnici ci guardano male».

 

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