La Jindal chiude a Terni ed apre in Lombardia. Sotto osservazione per i lavori di Brindisi

Una linea di produzione della Treofan
3 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Gennaio 2021, 18:49 - Ultimo aggiornamento: 20:06

La Jindal, multinazionale indiana che opera in Italia nel settore della chimica, continua a far parlare di sé in tutta la Penisola: al Centro per la chiusura dello stabilimento ternano della Treofan, al Nord per l’acquisizione di una fabbrica a Cesano Maderno e al Sud per i problemi che sta dando, a sentite i sindacati, negli appalti per l’avvio degli investimenti della fabbrica di Brindisi.

Con ordine, allora: la chiusura di Terni ha preceduto l’acquisto di uno stabilimento di prodotti un po’ diversi, che comunque riguardano gli involucri di rivestimento di medicinali in Lombardia.

L’azione della multinazionale indiana è stata davvero sorprendente perché quello che si sta cercando a Cesano Maderno lo si poteva trovare tranquillamente nella fabbrica ternana. A vendere lo stabilimento lombardo ci ha pensato una società belga, la Domo Chemicals, leader della produzione di film in poliammide, prodotto che amplierebbe la gamma della Jindal. “L’acquisizione – viene spiegato in un comunicato – rafforzerà il know-how, le capacità e la presenza di Jindal Films nell’imballaggio flessibile per uso farmaceutico, medicale e in altri segmenti di fascia alta, integrando l’attuale offerta di film BOPP con il portafoglio di film in poliammide di Domo Films Solutions”. In organico ci sono centodieci lavoratori per la produzione di tredicimila tonnellate di film di varia natura. Praticamente, fanno notare i lavoratori al picchetto davanti alla fabbrica, la Jindal sta usando le stesse parole adoperate quando acquisì la Treofan, rassicurante nel primo momento. Preoccupazione allora “perché la strada di “mangiarsi” un concorrente, come avvenuto per Treofan, è sempre attuale” spiegano alla Cisl.  

Ci sarà anche qualche altro giorno per vedere come andrà a finire l’acquisizione e di certo i sindacati ternani si stanno facendo parte diligente per far sapere ai colleghi lombardi come sono andate le cose alla Treofan.

Di certo questo strano indirizzo della multinazionale indiana sarà ben evidenziato nei prossimi incontri al Ministero dello Sviluppo Economico.

A Brindisi invece gli investimenti fioccano anche per gli ingenti contributi pubblici, che arrivano dodici milioni di euro. In Regione avevano pensato che la realizzazione di nuove linee avrebbe coinvolto in prima persona la imprenditorialità brindisina, sempre alla ricerca di nuovi posti di lavoro. Invece per le imprese locali c’è stato poco spazio e possibilità, anche perchè le condizioni di appalto erano davvero proibitive. Con tutto quello che ne consegue a livello di sicurezza.

Intanto a Terni i lavoratori e le istituzioni stanno aspettando che il liquidatore Ettore Del Borrello risponda in maniera ufficiale, ufficiosamente l’ha già fatto, sostenendo di non poter deflettere dalla linea ufficiale della Jindal, sulla richiesta di opposizione alla messa in liquidazione. Il 6 febbraio, quando arriveranno, poi ci sarà anche l’impugnativa delle lettere di licenziamento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA