Terni, guerra del commercio
Fatale replica alla Fabbri
«Paghiamo il suo di immobilismo»

L'assessore Stefano Fatale
di Aurora Provantini
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Lunedì 19 Luglio 2021, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 16:02

«La crisi del commercio c'è oggi come c'era dieci anni fa. Una crisi profonda, aggravata dalla pandemia, che sta portando alla chiusura di tante attività storiche sia in centro che in periferia». Stefano Fatale, assessore allo sviluppo economico del Comune di Terni, non ci sta a farsi carico di responsabilità che sono state, a suo dire, di altri amministratori prima di lui. «Il piano urbanistico del commercio? Sarà l'esito del confronto tra le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali e la Giunta Latini». «A settembre inizieremo a lavorare alla sua stesura - annuncia Fatale - ci siederemo tutti attorno allo stesso tavolo tecnico per stabilire in quale direzione muovere i primi passi e disegneremo la città post Covid- 19». «Come suggerisce Confcommercio polemizza Fatale metteremo al centro del progetto di sviluppo quella visione di città che a loro sembra mancare ma che è ben chiara sia a me che al neo assessore all'urbanistica Federico Cini».
Fatale replica a Maria Bruna Fabbri, di Confcommercio, che due giorni fa chiedeva una riflessione sulle tematiche dello sviluppo economico e sulla pianificazione urbanistica che è alla base delle politiche attive. «Se questo lavoro fosse iniziato anni prima, magari quando Maria Bruna Fabbri era assessore tecnico al commercio e al marketing territoriale (dal 2009 al 2012, ndr) non ci saremo trovati in questa condizione e anziché debiti avremo potuto ereditare progetti».
 

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