Inequivocabili tratti comuni e territori dalla personalità spiccata molto diversi tra loro, che sarà possibile scoprire con una visita allo stand “Umbria wine experience” (PAD. 2, A9/E10) curato da Umbria Top. L’inaugurazione è in programma per questa domenica alle 12.00, alla presenza di Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, Fernanda Cecchini, assessore alle politiche agricole e agroalimentari della Regione, Francesco Strangis, presidente Umbria Top Wines, oltre a rappresentanti di Assogal Umbria, Consorzio di tutela Prosciutto di Norcia IGP, Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria 3A, Feamp, Consorzio di tutela dei vini di Montefalco, Consorzio di tutela dei vini di Orvieto e Consorzio di tutela dei vini di Torgiano. L’evento inaugurale prevede anche un cooking show “Eccellenze d’acqua dolce”, a cura dello chef Giancarlo Polito.
Dai celeberrimi calici di Orvieto a quelli di Montefalco, passando per i dorati bianchi di Spoleto, i Grechetto di Torgiano e di Todi, il Gamay che matura sulle sponde del Lago Trasimeno e le varietà che crescono invece sulle sponde di Corbara, il Ciliegiolo di Narni e Amelia, senza dimenticare i Colli Alto Tiberini, l’area del perugino e quella intorno ad Assisi. Vini che hanno ricevuto premi e riconoscimenti dai più prestigiosi esperti e opinion makers di tutto il mondo, tra cui Robert Parker’s Wine Advocate, Gambero Rosso Tre Bicchieri, Decanter World Wine Awards, International Wine Challenge, Oscar del Vino, Cinque Grappoli della Guida “Duemilavini” e Concorso Enologico San Francisco. Eppure, sebbene il settore vitivinicolo rappresenti una delle più importanti filiere del sistema agroalimentare regionale con una superficie vitata di circa 12.200 ettari e una produzione complessiva media annuale di 700.000 ettolitri, l’incidenza dell’Umbria sul totale italiano è contenuta: in termini di superfici investite a vite siamo all’1,9%, in termini di numerosità delle imprese dedite a questa coltura al 2,9%. D’altra parte le esportazioni di vino umbro all’estero hanno superato nel 2017 quota 34 milioni di euro, con un aumento del 2,4%, rispetto all’anno precedente, mentre delle circa 240 strutture di trasformazione delle uve presenti circa il 20% sono condotte da giovani imprenditori. Un motivo in più per convincersi che il futuro dell’Umbria, non solo a livello produttivo ma anche turistico, deve necessariamente tener conto di quanto accade sul fronte enologico.
Vinitaly è una vetrina così importante da assorbire «circa 2/3 delle risorse del Piano di Sviluppo Rurale» dedicate al vino, come spiegato dall’assessore Cecchini. In attesa che l’edizione 2019 prenda ufficialmente il via ecco l’elenco delle 54 aziende vitivinicole che saranno presenti a Verona a partire da domenica: Scacciadiavoli, Benedetti & Grigi, Moretti Omero, Bocale, Colle Ciocco, Milziade Antano Fattoria Colle Allodole, Vetunna, Dionigi, Terre de' Trinci, Romanelli, Le Cimate, Tudernum, Villa Mongalli, Valdangius, Morami, Peppucci, Bartoloni, Madrevite, Tenuta Cavalier Mazzocchi, Tenuta Placidi, Baldassarri, Sasso dei Lupi, Leonardo Bussoletti, Di Filippo, Terre de Capitani, Pizzogallo, Donini, Calispone, Chiorri, Terre Margaritelli, La Palazzola, Zanchi, Santo Iolo, Feudi Spada, Adanti, Colle Uncinano, Castello di Montegiove, Tenuta Bellafonte, Tenuta di Saragano, Tenuta di Salviano, Castello di Corbara, Custodi, Altarocca, Cardeto, Pucciarella, Roccafiore, Todini, Torre Bisenzio, Fattoria di Monticello, Duca della Corgna. Inoltre ci saranno spazi dedicati a Consorzio Tutela Vini Montefalco, Consorzio Tutela Vini Torgiano, Consorzio Vini Orvieto e Consorzio Umber.
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