Perugia, l'ingegnere con la faccia da bambino che diventa stalker: si innamora di una 12enne e la perseguita

La procura di Perugia
di Egle Priolo
4 Minuti di Lettura
Venerdì 19 Maggio 2023, 08:50

PERUGIA - Un ventisettenne con la faccia da bambino. Che perde la testa per chi ha meno della metà della sua età. Che si presenta in una scuola media solo per vedere da vicino il suo sogno di appena 12 anni. «Sono autorizzato dai suoi genitori», ma a scuola non sono matti e quel no lo fa uscire di testa. E arriva a farsi vivo sul posto di lavoro della madre e ad azzardare un finto interesse lavorativo con il padre, con cui condivide l'ambito professionale e vorrebbe condividere l'affetto della figlia. Tutto per stare accanto alla bambina diventata per lui evidentemente un'ossessione.
Lei dodicenne di Perugia, lui 27 anni di Milano, con la distanza colmata dai social network che probabilmente la ragazzina ha usato con troppa superficialità. Tanto che quello che una volta si sarebbe chiamato amico di penna, oggi è diventato uno stalker. Per lei e per tutta la sua famiglia.

È questa l'assurda e inquietante storia che arriva da un quartiere di Perugia e che ha lasciato «stupefatti» - confida chi ha partecipato alle indagini – gli inquirenti. Perché lo stalker, il giovane che dimostra meno anni di quelli che ha, non è un balordo: è anzi un ingegnere, un professionista posato, che però da quando ha conosciuto «per caso» una dodicenne sui social non è riuscito più a levarsela dalla testa.
Secondo quanto emerge da un'indagine riservata, vista l'età della vittima degli atti persecutori, i due si sono trovati su un social, hanno iniziato a parlare finché le chiacchiere sono diventate confidenze e condivisione.

A quel punto, però, il 27enne era già cotto. E ha usato le informazioni ottenute dalla ragazzina per la sua inquietante marcia di avvicinamento. Per essere presente nella sua vita e pure in quella dei suoi genitori, pur di stare con lei.

L'OSSESSIONE
Un'ossessione che si è trasformata in atti persecutori e per cui il 27enne, residente a Milano, adesso non potrà avvicinarsi a meno di un chilometro dalla dodicenne, né comunicare con lei in alcun modo, come stabilito dal gip di Perugia che ha emesso la misura cautelare del divieto di avvicinamento a lei e ai suoi familiari. Perché l'ingegnere diventato stalker, secondo la ricostruzione degli investigatori, ha superato davvero ogni limite: è partito da Milano, ha fatto oltre 500 chilometri e – fingendo appunto di avere l'autorizzazione dei genitori per parlare con la ragazza - si è anche presentato nella sua scuola. Al rifiuto corretto dell'insegnante, è impazzito e ha reagito prendendo a calci il cancello di ingresso dell'istituto. Ma non solo. È arrivato a contattare il padre della minore e, fingendosi interessato a una collaborazione lavorativa, ha organizzato con lui due incontri a Perugia.
Una volta però che il padre della ragazzina ha capito le reali motivazioni delle visite, ha prima vietato ogni comunicazione al ventisettenne e poi è andato a denunciarlo in questura. Le indagini svolte dalla squadra mobile di Perugia, diretta da Gianluca Boiano e coordinate dalla procura con a capo Raffaele Cantone, hanno permesso di ricostruire la storia tra i due. I genitori hanno spiegato agli investigatori come nei mesi scorsi, dopo aver conosciuto la figlia su internet e «pur consapevole della sua età», il giovane ha intrapreso con lei «una conoscenza tramite chat e contatti telefonici grazie ai quali – scrive lo stesso Cantone in una nota - era riuscito a carpire la sua fiducia ottenendo informazioni riservate e personali».

LE INFORMAZIONI RUBATE
Come i luoghi di lavoro dei genitori o la scuola frequentata dalla ragazza, in cui l'ingegnere si è presentato più volte. E proprio in occasione dell'ultimo episodio i poliziotti della squadra mobile, allertati dal papà della minorenne, sono arrivati a scuola e, poco distante, hanno fermato il giovane. Innamorato pazzo, ma non matto: alla vista dei poliziotti ha pensato bene di allontanarsi, ma è stato comunque fermato. Identificato e portato inquestura, è stato denunciato. Nello stupore degli investigatori e con il giudice che ha condiviso il quadro probatorio prospettato dalla procura ma soprattutto l'inquietudine per il suo atteggiamento. Imponendo mille metri di distanza minima tra sé e la ragazzina, con stop a tutte le chat e le telefonate. Nella speranza le lasci ora vivere la sua età.

© RIPRODUZIONE RISERVATA