Perugia, l'inferno di una mamma: «Uccido te e il bimbo che ancora deve nascere»

Perugia, l'inferno di una mamma: «Uccido te e il bimbo che ancora deve nascere»
di Enzo Beretta
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Giovedì 12 Settembre 2019, 20:28 - Ultimo aggiornamento: 20:30
PERUGIA - Prometteva di uccidere la fidanzata incinta e «il bambino che ancora deve nascere» un 29enne sotto processo a Perugia con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. Nelle carte dell'accusa c'è un episodio da brivido: lui chiede alla sua compagna di accompagnarlo a comprare le sigarette, lei si rifiuta e per tutta risposta l'uomo le strappa di mano la piccola mimando il gesto di scaraventarla contro l'auto. In questa vicenda ci sono botte, fratture, minacce, offese, sputi, umiliazioni.

Nel corso dell'udienza svolta nel palazzo del tribunale penale di via XIV Settembre il giudice requirente che ha ereditato il fascicolo ha consentito la piena utilizzabilità delle dichiarazioni rese in precedenza dalla parte civile fissando un calendario utile a sentire poliziotti, testimoni della difesa e discussione in vista della sentenza che potrebbe arrivare già a febbraio. A distanza di quasi otto anni dai fatti. Al quarto mese di gravidanza – è ancora la versione accusatoria – insieme alle violenze verbali tornano a ripetersi le aggressioni: una volta la poveretta viene spinta con veemenza contro il termosifone e dopo l'urto cade a terra.

 La donna si è costituita parte civile in questo processo attraverso l'avvocato Luca Brufani di Foligno, la pubblica accusa è rappresentata dal pm Paolo Abbritti.
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