L'America perdona il "ladro di bestseller": Filippo Bernardini libero, sta tornando in Itali

L'America perdona il "ladro di bestseller": Filippo Bernardini libero, sta tornando in Itali
di Francesca Tomassini
3 Minuti di Lettura
Sabato 1 Aprile 2023, 16:27

TERNI Scampato pericolo, svanisce l'incubo del carcere. Filippo Bernardini, salito alle cronache internazionali come il "ladro di bestseller", è libero. Dopo quattordici mesi si conclude in America la vicenda giudiziaria del ventinovenne originario di Amelia (Terni) imputato di aver assunto innumerevoli identità false per impossessarsi di manoscritti di autori famosi e per il cui arresto era stata coinvolta anche l'Fbi in una indagine durata cinque anni e che aveva il sapore dell'intrigo internazionale.
L'FBI
Secondo quanto riportato in un articolo del New York Times, nella sentenza pronunciata giovedì, il giudice del tribunale di New York lo avrebbe condannato all'espulsione dagli Usa, con obbligo di rientro in Italia o in Inghilterra, e al pagamento di 88mila dollari in favore della casa editrice Penguin Random House per cui lavorava.
«Filippo è libero - ha detto il padre Piero Bernardini, già candidato sindaco di Amelia per il Pd- Il tribunale di New York lo ha prosciolto dalle infamanti accuse mosse contro di lui. Un anno di sofferenze e preghiere si è risolto nel migliore dei modi». Tutto era cominciato il 5 gennaio 2022, quando Bernardini era stato arrestato dall'Fbi all'aeroporto di New York. L'accusa, pesantissima, per la quale ha rischiato fino a vent'anni di carcere, era di frode telematica e furto di manoscritti. Da allora, il giovane era stato confinato ai domiciliari a New York sotto sorveglianza, con l'obbligo di coprifuoco e braccialetto elettronico. Nel gennaio 2023, Bernardini si era infine dichiarato colpevole in tribunale. Un'ammissione di responsabilità che lo esponeva alla possibilità di una condanna tra i 15 e i 21 mesi di carcere per il reato di frode telematica e al pagamento di un risarcimento. Ieri invece, la sentenza del giudice ha confermato la pena pecuniaria ma ha scongiurato il carcere, limitandosi all'obbligo di lasciare l'America alla volta dell'Italia, suo paese d'origine, o dell'Inghilterra, dove risiedeva prima dell'arresto. Impiegato alla casa editrice Simon & Schuster a Londra, nel giro di sei anni Bernardini era riuscito ad ottenere quasi mille manoscritti di autori internazionali, prima che fossero pubblicati. Margaret Atwood, Ethan Hawke e Sally Rooney, fra gli autori più famosi che personalmente, o attraverso i propri agenti, si erano fatti convincere ad inviargli le proprie bozze. Per raggiungere lo scopo, aveva messo a punto uno schema tanto semplice quanto ingegnoso che aveva finito per destabilizzare l'editoria mondiale. La creazione di centinaia di indirizzi email cambiando o invertendo anche solo una lettera dei nomi più blasonati nell'ambiente, che gli permetteva di spacciarsi praticamente per chiunque senza destare sospetti. In questo modo, Bernardini inviava direttamente agli autori o ai loro agenti richiesta di poter visionare le ultime bozze del loro lavoro. A lungo interrogato sul perchè, sembra che l'unico movente fosse il piacere di leggere in anteprima il frutto dell'ingegno di autori famosi e l'idea di raccogliere materiale per scrivere, un giorno, il suo libro perfetto.
LA MOTIVAZIONE
«Non ho mai voluto e non ho mai fatto trapelare questi manoscritti - avrebbe scritto lo stesso Bernardini al giudice - volevo tenerli stretti al mio petto ed essere uno dei pochi ad amarli prima di chiunque altro, prima che finissero nelle librerie». Una vicenda quella di Bernardini, che ha sollevato non poche questioni etiche e in qualche caso ha portato gli stessi autori truffati ad assumere le sue difese. Come Jesse Ball che sempre secondo quanto riportato dalla stampa americana, si era appellato alla clemenza del giudice. «Mandare un uomo in prigione per questo - aveva scritto - sarebbe un modo per punire un crimine senza vittime e creare una vittima nella persona dell'imputato».

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