L'allarme del diretto dell'Usl Massimo De Fino «Mancano i medici nei piccoli Comuni, costretti a chiudere le Guardie mediche» `

L'allarme del diretto dell'Usl Massimo De Fino «Mancano i medici nei piccoli Comuni, costretti a chiudere le Guardie mediche» `
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Martedì 21 Dicembre 2021, 11:16

TERNI La Regione alla fine di questo mese valuterà l'operato, quindi gli obiettivi raggiunti dei direttori generali delle due aziende sanitarie del Ternano.
Verranno posti sotto la lente di ingrandimento tutti i punti programmatici ed anche l'andamento della vaccinazione di massa. Non sono trascorsi due anni dall'insediamento all'Azienda Usl Umbria 2 di Massimo De Fino, prima da commissario straordinario poi da direttore generale, ma i primi importanti risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Dottor De Fino, per prima cosa come sta andando la vaccinazione per i bambini dai 5 agli undici anni? «Siamo partiti giovedì scorso, con un giorno di anticipo rispetto al programma nazionale, con le prime trenta vaccinazioni. A Terni abbiamo allestito tre postazioni, nella sede centrale di viale Bramante e nei Centri di salute Tacito e Colleluna, dove i pediatri del distretto di Terni somministrano le dosi vaccinali ai bambini tra i 5 e gli 11 anni»
Davvero c'è carenza di personale nei piccoli comuni? «Incontriamo notevoli difficoltà a reperire le professionalità, molti avvisi sono andati deserti. Ci sono carenze tra i medici della continuità assistenziale. A Terni dovevano essere sei per turno, sono appena tre. Abbiamo sospeso alcune sedi periferiche della Guardia Medica ad Acquasparta, Calvi dell'Umbria e Stroncone. Da oggi, il presidio lugnanese e Castel Dell'Aquila, saranno unificati a quello di Amelia mentre Alviano e Guardea finiranno sotto Montecchio.Abbiamo grandi problemi a reperire medici negli istituti penitenziari e pediatri in Valnerina. Solo nell'ultimo semestre 2021 andranno in pensione ben 39 medici di medicina generale, e siamo riusciti ad oggi a sostituirne solo sedici».
Cosa c'è di nuovo sul futuro ospedale unico di Narni e Amelia.
«Dopo anni che se ne parla, con questa amministrazione regionale e la direzione sono stati posti alcuni punti fermi: la volontà di realizzare questo ospedale, renderlo più moderno ed efficiente rispetto all'idea originale. Il primo intervento riguarderà un Pronto Soccorso e una terapia intensiva con 5 posti letto. Su questo c'è stato recentemente un incontro con i progettisti, le amministrazioni comunali e i vertici della Regione, dove è stata presentata la modifica strutturale dell'ospedale. La nuova organizzazione prevede l' integrazione tra l'Azienda ospedaliera, che gestirà la parte della emergenza e chirurgica, e della Azienda territoriale che gestirà la restante parte medico riabilitativa e dei servizi (dialisi e posti tecnici ) oltre alla piastra ambulatoriale».
Problemi ce ne sono all'ospedale di Amelia e Narni. Quali? «L'Ospedale di Amelia, così come quello di Narni sono ospedali storici, come tali hanno seri problemi strutturali con grosse difficoltà ad intervenire. Ultimamente abbiamo avuto seri problemi di potabilità delle acque che stiamo risolvendo attraverso le modifiche di tutto il sistema di sanificazione ed igienizzazione con un importante investimento di tecnologie. Gli ultimi dati sulla potabilità ci dicono che gli sforzi compiuti ci stanno dando ragione e ci tranquillizzano sulla ripresa piena delle attività di ricovero». I professionisti del Santa Maria faranno i pendolari andando ad operare a Narni?.
Sarà la mossa vincente per abbattere le lunghe liste d'attesa? «Sicuramente si e non solo. Gli specialisti che vengono a Narni ad operare la bassa/media complessità lasciano una maggior disponibilità di sale operatorie presso la Azienda ospedaliera per effettuare interventi chirurgici di grande complessità ed oncologici».
Cosa si aspetta dal nuovo anno?
Ci sarà la svolta tanto auspicata per una sanità migliore? «Siamo abituati a non farci piacere quello che abbiamo. Sono stato attratto a venire a lavorare in Umbria perché è dalle altre Regioni è considerata una tra le più performanti in sanità. Basti vedere come è stata gestita tutta la emergenza pandemica. L'Agenas ha presentati i dati del Piano Nazionale Esiti (PNE). Nel confronto con le altre Regioni l'Umbria è sempre tra le prime. Certo i problemi ci sono: le liste di attesa e la migrazione sanitaria, ma nei prossimi anni avremmo tante modifiche, dai nuovi pronto soccorsi alle terapie intensive e sub-. intensive, migliorie sia a Narni che ad Amelia. Insomma nei prossimi 5 anni la sanità verrà ridisegnata».
Umberto Giangiuli
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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