Juve-Salernitana, perde quattromila euro di scommesse per l'errore del Var e fa causa alla Serie A

Il Var in Juventus-Salernitana sotto accusa
di Egle Priolo
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Venerdì 16 Settembre 2022, 08:43

PERUGIA È domenica sera. Sta guardando in tv Juventus-Salernitana. Lo Stadium è pieno e depresso: la Juve è sotto di due gol, non capitava da 18 anni. Lui freme, in mano le ricevute di tre scommesse: tutto dipende da questa partita. Poi Bremer e Bonucci salvano la faccia alla Vecchia signora e Milik al novantaquattresimo buca le mani al portiere campano. Tre a due, la Juve vince e anche lui: quasi quattromila euro di giocate. Ma la gioia a Torino come in questa casa di Perugia dura poco: tre minuti.

Il tempo che ci mette l'arbitro Marcenaro a interrogare il Var e a decidere: Bonucci è in traiettoria e in fuorigioco, il gol è annullato. Due a due, tutti sotto le docce: calde allo Stadium e freddissima sulla testa dello scommettitore. Che dopo il danno becca anche la beffa: le immagini, arrivate addirittura prima dai social, diranno che quel gol era validissimo: a tenere in gioco quella palla è stato Candreva. Errore, di Var, arbitro e assistenti, che alla Juventus pesa la perdita di due punti e al perugino con la passione per calcio e scommesse addirittura 3.603 euro. Quelli che adesso rivuole direttamente dalla Lega di Serie A.
Lo scommettitore, Fabio Garzi, infatti (che è pure avvocato quindi mastica codici oltre alla passione per il pallone), assistito dal collega Andrea Colavita, ha infatti appena inviato alla Lega nazionale professionisti della massima serie due pagine di diffida per chiedere il risarcimento del danno entro venti giorni. I due avvocati ripercorrono i fatti di domenica sera, dalle tre scommesse effettuate online con Bet 365 fino all'errore riconosciuto successivamente dalle immagini che hanno acceso la polemica ormai non più solo calcistica. Le tre giocate distinte sono state tutte imbroccate tranne quell'unico pronostico errato, con la Juve vincente beffata invece da «un marchiano errore», scrivono. «Errore degli addetti Var che, non considerando la posizione del giocatore Candreva, hanno disatteso la regola di giudizio più elementare, che consiste, in caso di verifica del fuorigioco su calcio d'angolo, nel seguire la posizione del giocatore che batte e di quello che oppone al cross», spiegano i due legali. «E non vi è dubbio – è la conclusione – che della negligenza e imperizia del personale utilizzato (arbitro e tecnici Tv), nonché delle eventuali carenze tecniche ed organizzative debba giuridicamente rispondere il soggetto che ha organizzato l'evento sportivo, e cioè, nella specie, la Lega Serie A».
Da qui la richiesta di risarcimento del danno per la mancata vittoria della Juve e quindi delle scommesse. «Non può essere in alcun modo considerata valida la giustificazione fornita nelle ultime ore dall'Aia – insistono Garzi e Colavita, citando l'associazione degli arbitri -, secondo la quale l'immagine che rilevava la posizione di Candreva non sarebbe stata messa nella disponibilità del personale Var» perché la responsabilità della Lega «sarebbe resa ancor più palese per un evidente difetto organizzativo, che ha impedito di acquisire le immagini utili a giudicare l'allineamento dei giocatori in campo largo (ciò costituisce l'Abc delle regole di prudenza in materia)». «Un errore gravemente colpevole e determinante», «addebitabile ad una chiara responsabilità» della Lega che ha portato a un «danno ingiusto consistente nella perdita della chance di realizzare una consistente vincita economica».

La Lega ora ha venti giorni di tempo per pagare e per non finire ai supplementari, ma da giocarsi in tribunale. Dove non è previsto Var.

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