Furti di cellulari: preso mago dell'Iphone.
Oltre venti assalti, ma non va in galera

Furti di cellulari: preso mago dell'Iphone. Oltre venti assalti, ma non va in galera
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Giovedì 7 Agosto 2014, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 13:21
​PERUGIA - Questa la storia. Nel pomeriggio di marted una pattuglia della volante rintraccia in piazza Fontivegge un giovane che neppure due ore prima si era reso responsabile del furto di un cellulare ai danni della titolare di una tabaccheria di Fontivegge.



Pochi dubbi al riguardo: il ragazzo è colui che tutti chiamano “Il mago dell'Iphone” e che di smartphone ne ha rubati almeno una ventina a vari commercianti del centro e della zona di Fontivegge, in cui è solito scorrazzare quando non commette i raid per cui nel giro di diverse settimane è diventato famoso.



La tecnica dell'ultimo furto è quella più volte sperimentata con successo: dopo essere entrato nell'esercizio commerciale preso di mira, nota che l'esercente tiene sul bancone il proprio telefono e così con un pretesto fa sì che la donna gli dia le spalle per pochi secondi, giusto il tempo per far sparire il cellulare e allontanarsi. La donna chiama la polizia e fornisce una descrizione molto precisa. Il ladro è lui, ci sono pochi dubbi. Parte l'inseguimento della volante al “mago” e l'inseguimento, dopo settimane che i poliziotti gli stanno addosso perché di denunce di negozianti derubati fra loro e i carabinieri ne hanno almeno una ventina, ha successo: in piazza Settevalli un agente lo becca mentre si sta riparando dalla pioggia sotto un portone.



Portato in questura, il giovane viene messo alle strette ed ammette le proprie responsabilità. Di più, ammette di aver già venduto i vari telefoni rubati a un ricettatore. Di più, secondo quanto si apprende viene riconosciuto da alcune vittime. Insomma, gli elementi sembrano esserci tutti perché si aprano finalmente le porte del carcere di Capanne per il giovane “mago dell'Iphone” venuto dall'est.



Già, ma così non sarà. Perché mentre la polizia continua a cercare ulteriori indizi e collegamenti con i tanti furti avvenuti nella stessa maniera fra i commercianti del centro storico e quelli di Fontivegge, il giovane è stato soltanto denunciato e dunque in galera per il momento non ci va. La legge, sempre e comunque sovrana (e ci mancherebbe non fosse così) stabilisce infatti che venendo a mancare alcuni presupposti come la flagranza di reato e il pericolo di fuga, non è previsto l'arresto. Ai commercianti, quindi, resta solo l'accortezza di non lasciare smartphone e tablet in vista, magari il “mago” avesse voglia di riprovarci e di sfidare la sorte.
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