Invalido denuncia: «Con il rincaro delle bollette rischio ogni giorno la vita»

Invalido denuncia: «Con il rincaro delle bollette rischio ogni giorno la vita»
di Selenio Canestrelli
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Lunedì 19 Dicembre 2022, 08:29

«Impossibile vivere con una base di 290 euro al mese e andare avanti tra gli aumenti delle bollette energetiche. C’è chi è costretto a usare strumenti salvavita che devono essere collegati 24 ore al giorno al circuito elettrico e non riesce a star dietro alle scadenze». La denuncia arriva dall’ Anmic, l’Associazione invalidi civili umbra che lancia l’allarme per molti invalidi ricompresi tra i circa 30mila «che da anni attendono una aumento che non arriva». Si tratta degli invalidi parziali che sempre più spesso vengono definiti dalle associazioni che li rappresentano “un popolo dimenticato”. Ma la platea dei disabili in difficoltà economiche è più ampia: infatti secondo il presidente dell’ Anmic regionale Enrico Mariani «in forte affanno ci sono anche migliaia di umbri che prendono ogni mese l’indennità di accompagnamento perché non ce la fa a mantenere la propria assistenza e tutto quello che ne consegue». L’Associazione degli invalidi civili insomma, spinge sull’acceleratore definendo le 290 euro al mese «una cifra poco dignitosa e questo è un concetto ribadito dalla Corte Costituzionale e ormai un dato di fatto che è diventato il nostro cavallo di battaglia e non ci fermeremo sino a quando non riusciremo a portare a casa un risultato. Infatti in un periodo di crisi economica profonda come quello che stiamo vivendo, non si può vivere con queste cifre». Non sono bastati affatto gli ultimi aumenti, una revisione economica fatta sulla base del costo stimato della vita con l’ Anmic che si sarebbe attesa qualche novità sugli importi «in realtà invece l’aumento degli assegni mensili si attesta solo tra i 2 e i 5 euro mensili». Nel dettaglio, i limiti di reddito per il diritto alle pensioni in favore dei mutilati, degli invalidi civili totali, dei ciechi civili e dei sordomuti sono aumentati per il 2022 dello 0,4% con il limite di reddito annuo personale per invalidi parziali e minori che si attesta a 5.010,20 euro (nel 2021 era di 4.931,29 euro). Per il 2022 l’Inps ha stabilito i nuovi importi pensioni d’invalidità in base alle categorie. Ad esempio, gli Invalidi e sordomuti prendono 291,69 euro (nel 2021 287,09), i ciechi parziali 215,35 euro (nel 2021 213,08), mentre l’indennità di accompagnamento «ha visto un lieve ritocco attestandosi sui 525,17 euro per gli invalidi parziali (nel 2021 erano 522,10) e 946,80 euro per i ciechi assoluti (nel 2021 erano 938,35). Discorso diverso va fatto per i circa 25 mila invalidi totali umbri che invece hanno visto l’aumento delle rendite con incrementi che non sono stati però a pioggia, ma con dei paletti in base a determinati requisiti. Insomma, ora si attendono anche gli adeguamenti per il 2023, ma l’attenzione è massima in una regione dove quasi 8 persone su 100 percepiscono la pensione di invalidità, piazzandosi prima tra quelle con la più alta percentuale di rendite pagate. Dai numeri, elaborati su dati Inps, si scopre che la provincia di Perugia è al settimo posto per numero di invalidi civili, seguono la provincia di Catanzaro e quella di Terni. Infatti ci sarebbero oltre 60mila invalidi civili in Umbria, una cifra che ha registrato circa 500 nuove richieste di invalidità presentate solo nel 2020. Cifre che si confrontano anche con i 75 giorni di attesa medi per ottenere il via libera dall’Inps per il riconoscimento, con 47 giorni medi di attesa per i controlli sanitari.

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