Strage dei ragazzi a Torricella: giovanissima da bulla a bullizzata per un post su Instagram

Strage dei ragazzi a Torricella: giovanissima da bulla a bullizzata per un post su Instagram
di Michele Milletti
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Sabato 3 Giugno 2023, 07:20

PERUGIA - Da bulla a bullizzata. Da terrore a terrorizzata. E nel mezzo c’è una ragazza di appena quindici anni che non c’è più. Quello di Ana Tuja, morta alle 4 di domenica scorsa in una Fiesta impazzita lungo il raccordo Perugia-Bettolle all’altezza dello svincolo di Torricella, è il dramma nel dramma di tre ragazzi che hanno perso la vita dopo che l’auto ha sfondato il guardrail, fatto a tutta velocità dieci metri di scarpata per poi ribaltarsi in un terreno. Di quattro, per la precisione, dal momento che il fratello di Ana è in coma da una settimana e anche se mostra piccoli segni di miglioramento è ancora in gravissime condizioni.

Un dramma nel dramma perché Ana, poco più di un anno fa, era stata vittima di tre coetanee che per ben due volte nel giro di poche ore l’avevano picchiata e umiliata. Prima nella zona esterna di un condominio non lontano dalla stazione, presa a calci e pugni tra l’indifferenza o gli incitamenti a farle male da parte di tanti ragazzini e amici presenti, poi nel bagno di un fast food non molto distante. Tutto ripreso e condiviso sui social network, e in particolare sulle chat di whatsapp di decine di giovanissimi. Quelle immagini, inevitabilmente, uscirono da Perugia diventando un caso nazionale.

Ebbene, in questo contesto una delle tre ragazzine considerate responsabili di quegli atti di bullismo (e sotto processo assieme alle altre due per lesioni, con la prima udienza che si è celebrata un mese fa) è improvvisamente e, a quanto pare, ingiustamente diventata bersaglio dell’odio di tantissimi coetanei e amici di Ana. Ancora una volta c’è di mezzo l’uso dei social network.

IL POST
Il motivo è una scritta, «Karma», comparsa sul profilo social della ragazzina proprio nella giornata di domenica. Qualcuno avrebbe letto questa parola come un riferimento alla ragazza appena morta e persona offesa nel processo al tribunale dei minori. Il tam tam è stato immediato, e micidiale. La ragazzina, coetanea di Ana, è bersagliata da giorni da attacchi e minacce social. Oltre alla paura, però, c’è un elemento che le sta a cuore: «Non ha voluto assumere atteggiamenti irrispettosi verso la giovane che è venuta a mancare, né ha mai scritto testualmente “Il karma esiste” nella pagina Instagram». A dirlo sono i suoi legali, Elisa Peppucci e Massimo Brazzi. Che aggiungono: «Ormai da diversi mesi, avevano avviato una relazione amicale particolarmente stretta, tanto da aver messo in condivisione persino i rispettivi profili Instagram, a cui avevano dato lo stesso soprannome, che coincide con la data in cui si sono conosciute. La mattina del fatale incidente la minore, dopo aver sentito alla Tv con un’amica la canzone dal titolo “Karma” di Mambolosco_feat_Rondodasoda, pubblicava una nota su Instagram con scritto semplicemente “Karma”, come semplice richiamo alla stessa, senza essere minimamente a conoscenza dell’ infausto evento verificatosi poche ore prima. A tal fine sono stati effettuati accertamenti specifici che confermano tale circostanza. Solo dopo che una persona, a seguito di detta sua pubblicazione, le comunicava del decesso della minore, la minore ne apprendeva con grande sconforto la notizia. Tanto è che poi è stata una delle promotrici del gruppo di cordoglio creatosi immediatamente per commemorare i ragazzi deceduti». 

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