Morta falciata da un'auto ad Assisi, Nicoletta quella sera non voleva neanche esserci. Colletta per i funerali

Morta falciata da un'auto, Nicoletta quella sera non voleva neanche esserci. Colletta per i funerali
di Massimiliano Camilletti
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Domenica 14 Ottobre 2018, 15:33 - Ultimo aggiornamento: 15:44

ASSISI - «Sarebbe rimasta volentieri nella nostra casa vicino Novara, invece ho insistito affinché venisse con me e mia moglie ad Assisi». Non si dà pace il padre di Nicoletta Bolzoni, la ventiquattrenne morta sul colpo nello spaventoso incidente che venerdì sera ha coinvolto nove persone lungo la strada statale 147 di Campiglione, la pericolosissima dritta che collega Bastia ad Assisi. 

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Nicoletta domani avrebbe ripreso a seguire le lezioni di fumetto all'accademia di Belle arti europea dei media di Novara, invece i suoi sogni si sono infranti contro una Lancia Y che l'ha travolta sul ciglio della strada.
Con i genitori aveva raggiunto venerdì stesso l'hotel Turim di Bastia Umbra per prendere parte ad un raduno del trentanovesimo corso di allievi guardie di pubblica sicurezza della scuola di Alessandria frequentato dal padre nel 1975.

Da un anno e mezzo circa un ex collega del padre di Nicoletta, residente a Todi, si stava dando da fare, grazie anche all'aiuto del vicesindaco di Assisi ed ex poliziotto Valter Stoppini, per organizzare una rimpatriata di tutti i partecipanti a quel corso. La scelta è caduta su Assisi, soprattutto in virtù della posizione baricentrica rispetto alle varie zone d'Italia da cui sono arrivati venerdì i circa ottanta partecipanti al raduno. Ieri era in programma il pranzo presso in un noto ristorante per ricordare i bei tempi trascorsi insieme dai poliziotti oggi in pensione. Il pranzo è stata l'occasione per stringersi accanto alla famiglia di Nicoletta facendo una colletta per aiutarla a sostenere i costi del trasferimento del cadavere a Borgo Ticino, il paese d'origine della ragazza situato a trenta chilometri da Novara. Chi non è rimasto coinvolto direttamente nell'incidente ha anticipato di un giorno il rientro previsto inizialmente per domenica.

Non c'era più nulla da festeggiare dopo che l'auto guidata da una venticinquenne di Bastiola ha travolto la comitiva di amici che stava andando a piedi a farsi una pizza. Fatale è stata, con ogni probabilità, la decisione del gruppo di tornare indietro a prendere le macchine per raggiungere la vicina pizzeria una volta giunti a metà strada nel tratto senza pubblica illuminazione. La conducente della macchina che sopraggiungeva da Assisi non ha visto nemmeno la luce emanata dai cellulari e ha falciato il gruppo alle spalle, scaraventando due persone sul piccolo fossato a bordo strada e lasciando sulla carreggiata un'altra persona, oltre al corpo senza vita di Nicoletta su cui si è subito gettata, disperata, la madre. Nessuna traccia di frenata.

Drammatico il bilancio dell'incidente: due dei tre feriti trasportati in codice rosso all'ospedale di Perugia sono ora ricoverati in rianimazione con prognosi riservata a causa dei traumi multipli riportati.
Il terzo invece è ricoverato nella struttura complessa di ortopedia con fratture agli arti con prognosi di quaranta giorni. Altre nove persone hanno subito lesioni modeste, tanto da raggiungere l'ospedale di Foligno, dove sono state medicate, con le proprie vetture. Sul posto, oltre al 118, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Assisi guidati dal maggiore Marco Vetrulli cui resta ora da verificare con certezza la velocità della vettura che ha investito il gruppo e da capire se nel fare marcia indietro la comitiva abbia invaso la carreggiata proprio al momento dell'impatto. Come avviene in questi casi la conducente dell'auto, negativa all'alcol e al drug test, sarà comunque indagata per omicidio colposo.

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