Regala all'amica la benzina
della Provincia

L'ingresso della procura della Repubbica di Perugia
di Luca Benedetti
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Domenica 16 Marzo 2014, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 09:25
PERUGIA -Il caso degli infedeli davanti a stipendio e colleghi stavolta tocca un ente pubblico destinato alla fine corsa(la Provincia di Perugia) e il caso fa ancora pi male perch a mettere sotto indagine chi accusato di peculato sono gli stessi compagni di lavoro.

Nella bufera finisce un sottufficiale della polizia provinciale perché avrebbe usato la scheda carburante per fare un regalo a una donna. Ma non solo. Secondo l’accusa per cui è aperto anche un fascicolo in Procura (pm Angela Avila), il dipendente della Provincia di Perugia avrebbe anche trovato il modo di fare altri regali all’amica del cuore utilizzando i materiali del lavoro. Una stampante e uno scannare avrebbero preso la strada di casa di lei. Il sottufficiale viene descritto come uno tutto d’un pezzo. Tutt’altro che avvezzo a fare il furbo sul lavoro. Eppure nell’indagine firmata dai colleghi e finita non solo sul tavolo del magistrato, si raccontano episodi che fanno a pugni con il curriculum specchiato e con fiducia dei suoi. Lui, naturalmente, si difende e nega.





La vicenda è cristallina nell’esposto in Procura. E dentro ai fogli con la carta intestata della polizia provinciale ci sono fatti e circostanze, episodi e testimonianze che raccontano lo strano comportamento del graduato. Dalla stampante che non si trova in ufficio è che è ricomparsa in una casa con tanto di etichetta che serve per fare l’inventario dei beni dell’Ente, fino allo scannar proveniente sempre dal palazzo del Governo. Ma non solo. Perché lo strano comportamento del graduato si sarebbe spinto, secondo le accuse finite nell’esposto e quindi sul tavolo del sostituto procuratore, addirittura fino ai pieni di benzina (almeno un paio) fatti con la scheda carburante della Provincia. Con il carburante che sarebbe finito nell’auto del serbatoio dell’amica.

IL SOSPETTO

Tutto per una donna? Si vocifera di sì anche se, in piazza Italia, sede della Provincia di Perugia, il riserbo sulla delicatissima vicenda è totale. Nessuno parla. Un muro di silenzio comprensibile. Perché solo il sospetto che un dipendente possa aver utilizzato per proprio tornaconto (da qui l’accusa di peculato tra quelle formulate nel fascicolo in Procura) macchinari e scheda carburante, fa male. Anche se, sull’altro piatto della bilancia, c’è da far pesare il fatto che la struttura ha reagito subito. Non negando o nascondendo, maportando alla luce lo strano comportamento.

I COLLEGHI

E uando è scattata la molla del sospetto, infatti, sono stati gli stessi colleghi a lavorare al caso, per congelare il dubbio in unfascicolo che ora è sul tavolo della Procura. Una vicenda in cui non ci sarebbe solo la parte del peculato, ma anche rapporti un po’ caldi sul fronte sentimentale. Sia come sia, mentre l’indagine è di fatto chiusa e c’è attesa per capire come si muoverà la magistratura, in Provincia non sono stati con le mani in mano.

LA SOSPENSIONE

Il dipendente a rischio infedeltà è stato subito sospeso dalle funzioni in divisa (uso delle armiin dotazione compreso) ed è stato destinato a un altro incarico in un ufficio amministrativo. Non più, insomma, l’operatività in strada, e in divisa. Decisione presa da piazza Italia in attesa di capire come deciderà la Procura di mettere la ceralacca sulla vicenda del graduato della polizia provinciale che è scivolato sull’utilizzo improprio di scheda carburante, stampante e scanner con il grifo della Provincia.
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