Inquinamento industriale, la Regione boccia la proposta di De Luca (M5S): niente filmati dei cittadini per documentare i fumi degli incendi

Inquinamento industriale, la Regione boccia la proposta di De Luca (M5S): niente filmati dei cittadini per documentare i fumi degli incendi
di Au. Prov.
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Martedì 15 Marzo 2022, 21:10

TERNI- L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha bocciato, con 4 voti favorevoli (Pd, M5s e Misto) e 10 contrari (consiglieri di maggioranza) la mozione promossa dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca, in materia ambientale riferita alla videosorveglianza dell’inquinamento industriale. De Luca mirava ad impegnare la Giunta regionale ad adottare (nell’ambito di processi autorizzativi dei siti industriali e delle industrie insalubri di classe 1), l'installazione di sistemi per la sorveglianza di eventuali emissioni fuggitive non captate; di adottare protocolli d'intesa con stakeholder e cittadini esposti per prevedere sistemi di monitoraggio visivo e non.  Di coinvolgere la cittadinanza in un piano per il controllo partecipato del territorio e nella prevenzione dei rischi industriali attraverso strumenti digitali per la segnalazione immediata tramite materiale video-fotografico. Nell’illustrazione dell’atto, De Luca ha denunciato le numerosissime segnalazioni di casi di nubi, fumi e polveri anomale:  «Oggi i social assumono un ruolo sempre più importante per quanto riguarda la condivisione di eventi in cui si verificano emissioni di fumi anomali da impianti di produzione giudicati insalubri».

«Sempre più frequenti sono le situazioni in cui gli stessi cittadini che si trovano nei pressi di un sito industriale filmano il formarsi di nubi».  «Nell’aprile 2019 il Comune di Terni ha approvato l’atto di indirizzo della Seconda commissione consiliare  - ricorda De Luca- concernente la ‘Repressione del fenomeno delle emissioni fuggitive non captate del polo siderurgico.

Adozione immediata del sistema di sorveglianza dei punti d’emissione’ con il quale si impegnava il Sindaco e la Giunta a richiedere alla Regione Umbria la possibilità di imporre nell’ambito del rinnovo dell’autorizzazione integrata ambientale del polo siderurgico, l'installazione di tutti i sistemi per la sorveglianza di eventuali emissioni fuggitive non captate, verificando se nell'ambito delle Migliori Tecniche Disponibili (Bat) e del documento di riferimento per specifica tipologia impiantistica (Bref) vi siano già tecniche di controllo e gestione di fenomeni di questo tipo. In attesa degli esiti di tale verifica anche convocare la proprietà dell’Acciai Speciali Terni per un confronto nell’ottica della massima collaborazione e trasparenza per la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini affinché attraverso un protocollo d'intesa si possa prevedere un sistema di monitoraggio visivo e non, anche con i più sofisticati sistemi di controllo di ultima generazione, che abbia come fine quello di controllare origine, frequenza, durata delle emissioni fuggitive non captate, in modo tale che i dati raccolti da questo monitoraggio possano essere utilizzati per intervenire sulla causa di tali fenomeni in modo da eliminare definitivamente la problematica. A coinvolgere infine la cittadinanza nel controllo partecipato del territorio e nella prevenzione dei rischi industriali attraverso l’istituzione di un numero verde».

 Per la Giunta, l’assessore Roberto Morroni ha detto che «attualmente non si è a conoscenza di sistemi di monitoraggio visivo, né è previsto che siano installati su impianti industriali. Gli impianti hanno già sistemi di monitoraggio collegati in remoto con Arpa Umbria. Misurano direttamente le emissioni di ciascun camino o punto di emissioni autorizzato. Sono regolati casi di incidenti o imprevisti con il gestore che deve comunicare a Regione e Arpa, adottare immediatamente tutti gli accorgimenti utili. Occasionali eventi con anomale emissioni di fumo non sono emissioni fuggitive, derivano da guasti o non normale funzionamento, cui il gestore deve provvedere. Le segnalazioni dei cittadini sono già accettate e utilizzate da Arpa come elementi utili per verificare i fatti. Inoltre le centraline di monitoraggio della qualità dell’aria, gestite da Arpa, controllano tutte le emissioni, comprese le fuggitive».

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