Imu durante il periodo del Covid
ecco chi verrà salassato dalla tassa sulla casa

Imu durante il periodo del Covid ecco chi verrà salassato dalla tassa sulla casa
di Fabio Nucci
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Martedì 15 Dicembre 2020, 08:16

PERUGIA Fino a 430 euro per il saldo Imu di una seconda casa, oltre 1.700 euro per una casa di lusso. L’avvicinarsi delle festività natalizie con i dilemmi sul distanziamento Covid, porta anche il salasso dell’odiato tributo sugli immobili. Entro domani i proprietari di circa 650mila edifici, tra seconde case e altri immobili dovranno versare il saldo dell’Imposta municipale, tributo che gioca la parte del leone nelle entrate tributarie comunali che in media “pesano” 473 euro a persona. La buona notizia è l’abolizione della Tasi, tributo assorbito dall’Imu che per i proprietari di immobili non residenziali dati in affitto sarà più salata.
Secondo una rielaborazione curata dal Caf Uil dell’Umbria riferita ai due capoluoghi di provincia, a Terni si calcola un’aliquota dell’11,2 per mille, appena sotto il tetto massimo fissato a livello nazionale, pari all’11,4 per mille. Più bassa la quota applicata a Perugia, pari al 10,6 per mille che comunque rappresenta l’aliquota massima ordinaria. Ne consegue, per una seconda casa, un esborso medio di 443 euro (885 il costo annuo) a Terni e di 425 (849 annuo) a Perugia, per una media regionale di circa 430 euro (860 annui). Considerando i dati Istat e dell’ex Catasto, in Umbria si calcolano 357mila case abitate, comprese circa 290mila prime case. Il resto si tratta di seconde case cui si aggiungono gli “altri immobili” per un totale di circa 650mila posizioni gravate dall’imposta. La seconda rata Imu è cancellata per gli immobili nei quali sono esercitate attività oggetto di sospensione o limitazione a seguito di misure anti-Covid. Salasso in arrivo per i proprietari di prime case di lusso (categorie A1, A8 e A9) che in Umbria sono 1.091, 764 in provincia di Perugia. Per loro, la Uil prefigura un esborso annuo di 3.582 euro a Perugia e 1.968 a Terni. Numeri che ripropongono la questione tassazione degli immobili e che per Gino Venturi della Uil Umbria riaprono la partita del federalismo fiscale. «Va inquadrato in una più ampia riforma fiscale da accompagnare a quella del catasto in grado di riportare equità nella tassazione del mattone».
A livello operativo, per evitare assembramenti, i Centri di assistenza fiscale si sono mossi in anticipo, man mano che i Comuni hanno deliberato le aliquote da applicare nel 2020. «Ci siamo premuniti – spiega Beatrice Billardello, presidente del Caf Cisl, SintUmbria – e appena è stato possibile fare il calcolo, da un mese a questa parte, abbiamo iniziato a restituire i modelli per il pagamento Imu ai contribuenti. Questo per evitare file a ridosso della scadenza, il 16 dicembre». Un sistema che ha evitato attese e code rischiose fuori dagli uffici. «I Comuni più grandi hanno deliberato – aggiunge Billardello – e se negli altri entro fine anno cambierà qualcosa ci sarà nel caso da versare un piccolo ritocco. Ma quasi tutti i municipi hanno l’aliquota portata al massimo: è quindi difficile ci siano ulteriori aumenti». La legge di conversione del Decreto Legge 125/2020, in ogni caso, prevede che se entro il 16 dicembre il comune di residenza non ha pubblicato la delibera per il calcolo del saldo Imu 2020, il contribuente dovrà effettuare il versamento secondo le aliquote 2019, con possibilità, nel caso di pagamenti inferiori al dovuto, di versare la parte rimanente entro il prossimo 28 febbraio.
Quanto al carico fiscale, in Umbria si stimano variazioni minime rispetto allo scorso anno, fatta eccezione per chi negli anni scorsi poteva dirottare parte dell’imposta sui servizi indivisibili verso gli affittuari. «Il proprietario di un immobile a uso commerciale dato in locazione – spiega Billardello – ora dovrà versare il 100% della Nuova Imu, pagando anche quella quota (fino al 30%) che con la Tasi era a carico dell’inquilino.

 

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