Nell'operazione denominata “Paper-Gratis”, sono state denunciate 12 persone per i reati di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Gli accertamenti sono partiti da una verifica fiscale su un'impresa che formalmente opera nel settore edile ma, secondo le Fiamme gialle, costituita con l'unico obiettivo di emettere fatture false. È quindi risultata il primo anello di una catena di attività ramificate in diverse aree d'Italia.
Lo sviluppo delle indagini ha consentito di scoprire altre imprese, con sede nelle province di Padova e Venezia (una fa capo a un «noto deejay», definito ideatore e artefice della truffa), che fungevano da 'schermò. Annotando cioè le presunte fatture false per poi ri-emetterne altre di importo lievemente maggiorato a favore di ulteriori imprese venete. Ostacolando - secondo gli investigatori - la diretta connessione di queste ultime con l'originaria società "cartiera" umbra, risultata senza mini e mezzi.
Tra i denunciati anche il titolare "di fatto" dell'azienda umbra che, secondo l'accusa, aveva tentato di eludere i controlli intestando l'attività al figlio.
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