Importate 200 auto dalla Germania:
maxi-evasione da 16 milioni di euro

Importate 200 auto dalla Germania: maxi-evasione da 16 milioni di euro
di Enzo Beretta
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Venerdì 18 Ottobre 2019, 18:15
PERUGIA - Otto persone sono state indagate dalla Procura di Perugia nell'ambito di un'inchiesta che ha consentito di smascherare una presunta frode milionaria nel commercio di auto provenienti dalla Germania. Le indagini hanno quantificato la frode dell'Iva in circa sedici milioni di euro. Sarebbero state importate circa 200 auto. Secondo l'accusa l'imposta veniva evasa in maniera tale da poter vendere, in Umbria, le auto di importazione a un prezzo decisamente concorrenziale. Gli accertamenti sono stati portati avanti dai funzionari dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Perugia che negli ultimi giorni hanno concluso un'articolata attività di polizia giudiziaria e tributaria con la conseguente scoperta della frode. L'evasione dell'Iva - è stato spiegato - consentiva di vendere in Italia autovetture a prezzi vantaggiosi distorcendo il mercato a discapito della concorrenza. Tutto inizia quando nel mirino degli investigatori entrano tre società umbre, tre concessionarie automobilistiche per la precisione: dai primi accertamenti si scopre che queste si servono di altre tre società – con sedi a Roma e a Viterbo, ma di fatto inesistenti – e di una ditta individuale con sede in Umbria. 

Nel caso di specie il meccanismo della frode era piuttosto complesso e scattava quando, al momento dell'immatricolazione, venivano presentati documenti falsi secondo i quali i clienti avevano acquistato la macchina in un autosalone tedesco e che, pertanto, l'Iva era stata già pagata nel paese comunitario. Mediante le attività di indagine coordinate dal sostituto procuratore Mario Formisano gli investigatori - riferiscono in una nota - ritengono di aver raccolto elementi di prova in grado di dimostrare il coinvolgimento delle otto persone indagate.
Per comprendere il meccanismo della frode ma anche per ricostruire l'entità dell'evasione è stata richiesta la cooperazione delle autorità doganali tedesche.

Nel complesso gli investigatori ritengono che oltre 200 auto siano state immatricolate con questo sistema vale a dire attraverso l'evasione dell'Iva dovuta al momento della nazionalizzazione. L'incrocio dei documenti ricevuti dalle autorità doganali estere con quelli acquisiti nelle diverse motorizzazioni civili dove erano state nazionalizzate le auto e il confronto con le dichiarazioni dei clienti degli autosaloni coinvolti ha consentito di provare la falsificazione dei documenti e conseguentemente - si legge in un comunicato dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli - confermare l'ipotesi investigativa. L’indagine - specifica ancora l'Agenzia - si inserisce in un più ampio programma di contrasto alle frodi nel settore del commercio degli autoveicoli che riguarda l'intero territorio umbro. 
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