Il rugby a terra, torneo negato
ai piccoli atleti della Ternana

Il rugby a terra, torneo negato ai piccoli atleti della Ternana
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Domenica 16 Febbraio 2020, 18:02 - Ultimo aggiornamento: 18:05

L'ostilità dei grandi che rischia di far male ai bambini. Tutto ruota attorno al trofeo di rugby Santovalentino, una manifestazione rivolta ai giovani giunta all'11esima edizione e che vedrà protagonisti tutti gli amanti di questa disciplina sportiva il prossimo fine settimana. Tutti tranne quelli della Ternana rugby. E per tentare di spiegare quello che sta accadendo nelle ultime ore, è necessario riavvolgere il nastro della memoria per tornare alla scorsa estate quando è nata la Ternana rugby club, società che va ad affiancarsi a quella storica del Terni rugby da cui molti dirigenti uscirono. Le motivazioni che portarono alla scissione non sono mai state metabolizzate da entrambe le contendenti che di fatto hanno cominciato a percorrere ognuna la propria strada. C'è chi come il Terni Rugby ha portato avanti la collaborazione con il Clt sul quartier generale di via del Cardellino e chi invece il campo lo ha trovato su quello della Grs ex Gianfardoni.

Ora però è cominciato il conto alla rovescia del trofeo Santovalentino, in calendario il prossimo week-end, che vedrà la partecipazione solo delle squadre del Terni Rugby che continua ad organizzare l'evento. Un fatto che non è passato inosservato e che qualche genitore ha voluto portare all'attenzione per una disciplina che generalmente unisce e che questa volta sembra somigliare ad una delle tante storie che il calcio propone da sempre. Ma cosa è successo? Il Terni Rugby ha organizzato la manifestazione senza invitare la Ternana rugby. Lo ha fatto in maniera legittima ma che probabilmente ha riaperto una ferita mai del tutto cicatrizzata. Al punto che il presidente della Ternana rugby Omero Ferranti racconta la vicenda dal suo punto di vista precisando una cosa. «Non è nostra intenzione - dice il presidente Ferranti - inscenare alcun tipo di polemica. Altrimenti lo avremmo fatto in altra maniera. Sta di fatto che oltre un mese e mezzo fa abbiamo scritto una mail alla società organizzatrice chiedendo se potevamo partecipare pure noi al torneo. Informalmente abbiamo appreso che non saremmo stati invitati. A questo punto abbiamo scritto alla Fir Umbria, la Federazione regionale del rugby per capire le motivazioni. La Fir ha replicato che rispetto alle iniziative che le società intraprendono non potevano intervenire». Anche in questo caso le parole non hanno soddisfatto la dirigenza della Ternana al punto che una ventina di giorni è partita un'altra comunicazione: «Abbiamo scritto sia al Terni rugby che alla Fir per conoscere le modalità dell'evento. Nessuno ci ha risposto. A questo punto ci siamo messi l'animo in pace senza la volontà di creare polemiche pubbliche».

Anche perché qualora ci fossero state, a smontarle avrebbe comunque provveduto il presidente del Terni Rugby Fabrizio Campana: «Si è cercato di seguire il format di sempre -asserisce con fermezza ma senza usare toni polemici- Il torneo del mini rugby è a otto squadre e avendo raggiunto da tempo il numero non potevamo allargare ad altre società. D'altra parte l'intento è quello di proseguire con lo spirito che ci ha sempre contraddistinto, cioè quello di promuovere la disciplina sportiva, consentendo ai nostri giovani di misurarsi con atleti di altre città, pensando che questo fosse più produttivo per la crescita».
Insomma le società saggiamente utilizzano il fioretto, piuttosto che infangarsi in uno scontro da pacchetto di mischia. Forse con un pizzico di buonsenso in più gli attori avrebbero potuto gestire la questione in modo migliore. Ma, come già ricordato, la separazione è ancora troppo fresca. A rimetterci i ragazzi, alcuni dei quali rimasti affezionati al Santovalentino. In attesa del prossimo torneo.
 

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