Arriva un'altra "star" della scienza, il 4 maggio al Post il Premio Nobel della Chimica 2016 Jean-Pierre Sauvage

Il fisico Luca Gammaitoni
di Enzo Vitale
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Mercoledì 28 Marzo 2018, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 14:15

Le promesse di un fisico non assomigliano certo a quelle di un marinaio: formule, assiomi e postulati sono roba seria, altrochè.
Luca Gammaitoni, presidente del museo Post, mantiene quanto detto alcuni mesi fa: «Porteremo a Perugia tanti Premi Nobel».
Detto fatto. Dopo lo sbarco del fisico Barry Barish, uno dei tre premiati a Stoccolma per la scoperta delle onde gravitazionali, il prossimo 4 maggio arriva in città un altro pezzo da novanta della scienza: il Premio Nobel 2016 per la Chimica, Jean-Pierre Sauvage, l’inventore delle nanomacchine. «Un protagonista eccezionale della ricerca più attuale -commenta Gammaitoni-, un personaggio davvero unico: sarà interessante sentire da lui cosa si sta cucinando nei laboratori più avanzati del mondo nel campo delle nanotecnologie».
Con Sauvage è il terzo premio Nobel che approda in città in un anno. Ma Gammaitoni rilancia: «Non ci fermeremo certo qui, ne seguiranno ancora altri due, grazie al finanziamento ottenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia».

I PROGETTI
Perugia e la scienza, un connubio indissolubile. E per favorire ancora di più questa caratteristica, il presidente del “museo” stringe alleanze con enti ed istituzioni locali.
«Stiamo lavorando con il Comune e con la Fondazione CrPg per dotare il POST di nuove strutture che innanzitutto amplino i locali attuali, troppo angusti. Oltre all’ampliamento -continua il fisico e anche docente all’Università-, abbiamo in programma la realizzazione di una nuova sala multisensoriale dove far sperimentare al visitatore in modo completamente nuovo, con immersione totale, il mondo affascinante della natura e della scienza. E’ una novità assoluta a livello europeo e speriamo di poterla presto realizzare. Sarà una vera e propria chicca per la nostra città».
Sempre con un occhio rivolto al vecchio continente, Gammaitoni & Company stanno elaborando pure un progetto di ricerca scientifica per la realizzazione di un “living laboratory” dove scienziati e cittadini possono incontrarsi e scambiare opinioni su di uno dei temi più caldi del momento: biotecnologie, fusione naturale e artificiale.

(Il Premio Nobel 2016 per la Chimica, Jean-Pierre Sauvage)


IL FIORE ALL’OCCHIELLO
«Il POST è il Museo della Scienza per eccellenza di Perugia, ma ritengo che sia pressochè unanime il riconoscimento che costituisca una risorsa di grandissima utilità per l’Italia centrale -dice soddisfatto Gammaitoni-. Avere qui una struttura del genere significa avere un luogo dove bambini, giovani e adulti possono incontrare esperti e scienziati che illustrano e discutono dei temi della scienza. La cultura scientifica, purtroppo cenerentola nel nostro Paese, qui da noi trova un’isola felice. Insomma se il POST non ci fosse Perugia sarebbe molto più povera, sia dal punto di vista culturale che turistico».

VIRGO E IL GRUPPO PERUGINO
Luca Gammaitoni ha iniziato la sua carriera di fisico diversi anni fa. L’interesse per le onde gravitazionali cominciò per puro caso nel 1989 grazie a una sua intuizione nel periodo del dottorato di ricerca a Pisa. Lui e il gruppo perugino sono stati tra i primi della nascente collaborazione Virgo, l’interferometro di Cascina che ha collaborato alla scoperta del secolo. «Da allora -spiega Gammaitoni- sono passati quasi trent’anni ed il nostro team esiste ancora e lavora con grande interesse all’esperimento che oggi si chiama Ligo-Virgo e che due anni fa ha portato alla prima rilevazione».

NEL RICORDO DI GIAZOTTO
Gratitudine e affetto. Questi i sentimenti nei confronti del professor Adalberto Giazotto, il padre del progetto Virgo. «Gli piaceva molto discutere di problemi lontani dalla sua esperienza di ricerca e faceva sempre molte domande -ricorda Gammaitoni-. Una volta mi chiamo alle 12,30 della domenica di Pasqua perchè voleva parlarmi di un’idea che aveva avuto per ridurre il rumore termico sulla sospensione dell’interferometro di Virgo. Dopo un’ora stavamo ancora al telefono ed io avevo tutta la famiglia e i parenti che mi stavano aspettando per pranzo. Dovetti dire: “Adalberto mi aspettano a pranzo, devo andare. Sai oggi è Pasqua…”. Lui non si scompose e disse semplicemente: “va bene continueremo la discussione domani”. Senza di lui -conclude il fisico- non sarebbe esistito Virgo e non saremmo oggi qui a parlare di scoperte. Di questo ne sono sicuro».

enzo.vitale@ilmessaggero.it

 
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