Terni, San Valentino visto da Gasparro e nasce l'idea di una galleria d'arte dedicata al santo

L'opera di Gasparro e Paolo Cicchini
di Aurora Provantini
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Domenica 23 Gennaio 2022, 19:18 - Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio, 18:03

 «Il mio legame con la terra ternana, e quindi con l'Umbria, è maturato grazie alle numerose conversazioni con lo storico dell'arte Giuseppe Cassio, che conobbi nel 2018 per i rispettivi ambiti professionali». Giovanni Gasparro, classe 1983, definito da Vittorio Sgarbi l'ultimo caravaggesco, racconta come nasce il suo dittico dedicato a San Valentino. Due opere inedite di grandi dimensioni (un metro per due), che verranno installate temporaneamente in basilica in occasione dei festeggiamenti valentiniani grazie all'interessamento del Comune di Terni, per poi confluire a Palazzo Santacroce, a San Gemini, dove contestualmente verrà inaugurata la mostra Dal Tempo, l'Eterno. Viaggio tra l'uomo e il sublime in Giovanni Gasparro. Un evento culturale che segue l'inaugurazione della Sala degli affreschi del Grand Hotel San Gemini e che si protrarrà fino al 5 giugno 2022.
«Il dittico non è stato commissionato - spiega Cassio - ma nasce dall'esigenza condivisa con l'artista di restituire al Santo la giusta collocazione sacrale e culturale». La personale sangeminese, promossa dal Gruppo Tacconi-Ottelio e curata da Giuseppe Cassio e Paolo Cicchini, presenta 17 opere realizzate da Gasparro, già insignito del premio 100 eccellenze italiane 2021. Oltre, ovviamente, al dittico in transito dalla basilica di Terni a San Gemini: il San Valentino risana il figlio di Cratone e il Martirio del Santo. Due dipinti che si pongono come il primo tentativo per avviare il progetto di una galleria di opere d'arte dedicate a San Valentino pianificate, coordinate e accompagnate sul piano scientifico, in modo da diffondere l'immagine del Santo e contestualmente quella di Terni. Il dittico resterà in basilica dall'11 al 27 febbraio, per poi essere esposto a San Gemini. «La nostra ambizione - auspica Cicchini - è farle rimanere a Terni, dove è importante creare una galleria valentiniana permanente». Cicchini lancia l'idea di organizzare altre edizioni con altrettante eccellenze dell'arte italiana e non. Magari di commissionare opere per poi raccoglierle in un unico contenitore. «E' il momento di guardare avanti e di rendere omaggio a San Valentino, tirando fuori la sua vera identità. Siamo abituati ad immaginare il Santo così come era stato raffiiigurato all'inizio del Novecento da Ettore Ballarini. Invece la tavolozza di Gasparro, intrisa di accenti luministici che aggiungono vita e calore ai suoi personaggi, regala al mondo dell'arte un'iconografia nuova, fortemente attrattiva».

La mostra di San Gemini alla quale è collegata l'istallazione del dittico valentinano è il primo evento di Gasparro in Umbria ed è accompagnato da un catalogo che raccoglie i testi elaborati dai curatori, un contributo di Anatole Upart e un intervento di Antonio Tacconi, che ha promosso e sostenuto il progetto espositivo.Il mio legame con la terra ternana, e quindi con l'Umbria. 

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