Allarme Caritas: "Il divario digitale è la nuova povertà nel Ternano"

Allarme Caritas: "Il divario digitale è la nuova povertà nel Ternano"
di Monica Di Lecce
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Mercoledì 15 Dicembre 2021, 03:10

“Il Covid ha accentuato non solo il divario economico tra le persone ma anche quello digitale, soprattutto rispetto alle persone anziane”. A parlare è padre Stefano Tondelli, da agosto alla guida della Caritas, alle prese con le vecchie e nuove povertà che la pandemia ha fatto esplodere con prepotenza anche nel nostro territorio.

“Tutta la macchia della pubblica amministrazione sta andando nella direzione del digital device, ma quando sono capaci anche solo di ricordarsi la mail? - si chiede padre Stefano che analizza il problema anche alla luce della composizione della popolazione ternana che ha un'alta percentuale di persone anziane.

''Pensiamo alle difficoltà che incontrano le persone anche solo a memorizzare la password della mail.

Ci viene chiesto di farla difficile, di non salvarla da nessuna parte – continua il direttore della Caritas – Se oggi non si ha la posta elettronica o la pec non si ha accesso a certi servizi. Per non parlare dello Spid. E' stata un'avventura per me, figuriamo per le persone più anziane, gli stranieri. A queste persone chi fa lo Spid, chi le accompagna a farlo? Serve loro la posta elettronica, alcuni non ce l'hanno”.

Per rispondere al problema la Caritas ha aperto uno sportello proprio per aiutare le persone a fare lo Spid. “Mi sono accorto che manca questo servizio di accompagnamento delle persone – dice padre Stefano – ho vissuto 6 anni in un centro di accoglienza Caritas e ho notato proprio questa difficoltà: accompagnare le persone a esercitare i loro diritti. Per esempio una persona ha diritto alla pensione però non riesce a prendere appuntamento, non sa a chi rivolgersi. Noi gli spieghiamo come fare, dove si trova il Caf, lo acompagniamo, aiutiamo a spiegare al Caf la sua situazione. A volte le persone non riescono a spiegare bene, eliminano dei passaggi che noi, conoscendo la situazione, sappiamo sono importanti per consentire loro di accedere a certe prestazioni piuttosto che ad altre”

Questo genere di assistenza è fornita dai centri di ascolto territoriali della Caritas, il primo interfaccia di questo organismo sul territorio.

Da questa sorta di “sentinelle” arriva anche la sollecitazione ad avere più attenzione a certe situazioni che investono gli anziani. “A Terni – spiega il direttore della Caritas – abbiamo la più alta concentrazione di popolazione anziana rispetto al resto d'Italia. Abbiamo conoscenza di alcuni condomini, anche numerosi, dove gli anziani rappresentano la maggior parte degli abitanti. Spesso sono persone autosufficienti che vivono da sole, o perché non hanno parenti, o perchè i figli lavorano fuori. Rispetto a queste situazioni si pone un duplice problema: quello dell'assistenza una volta che avranno bisogno di aiuto perché malati o perchè non riescono più a sbrigare le faccende quotidiane e quello della lotta alla solitudine. Non possiamo lasciare i nostri anziani soli davanti alla tv. Nel periodo del covid – aggiunge padre Stefano – molte persone, chiuse in casa, sono ''sopravvissute'' al lockdown davanti allo schermo della televisione. Questo non ha fatto altro che accrescere la solitudine. Acconto ai servizi di “accompagnamento” verso le nuove sfide della digitalizzazione, quindi, bisogna mettere in piedi una serie di iniziative per non abbandonarli a se stessi. E' questa una delle sfide che vedrà impegnata la Caritas con maggiore forza anche nei prossimi mesi”.

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