Il Caos riapre le porte: spettacoli, eventi e mostre in presenza

Interno della mostra allestita al CAOS
di Daniele Sorvillo
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Martedì 29 Giugno 2021, 09:36

Terni riapre le porte alla cultura: dopo i cinema, i concerti e gli spettacoli all’aperto, anche i luoghi simbolo della vita culturale cittadina tornano ad accogliere i propri visitatori, quelli affezionati e fissi, ma anche quelli occasionali, tutti spinti da un forte desiderio di rinascita esistenziale che li accomuna, dopo il grande silenzio delle chiusure dei mesi precedenti. 

In particolare, significativa è la ripresa della libera fruizione degli spazi teatrali ed espositivi del  CAOS – Centro Arti Opificio Siri: già da qualche settimana, infatti, è ricominciata tutta l’attività di promozione culturale di questo fondamentale spazio di aggregazione cittadina, nel cuore di Terni, con la messa in scena di spettacoli teatrali, conferenze e dibattiti, nuove proposte per riavviare il dibattito e il confronto intellettuale che tanto è mancato nelle fasi più dure della paura pandemica. Inoltre, è nuovamente possibile visitare i Musei civici e le mostre temporanee allestite dalla cooperativa Le Macchine Celibi, aperte finalemente al pubblico. 

Da segnalare, per la qualità e ottima capacità di sintesi dell’allestimento, la mostra dal titolo “Boom! Pubblicità e design tra gli anni Sessanta e Settanta”, esposizione ragionata e incentrata sulla comunicazione visiva figlia del “boom” economico che ha interessato l’Italia tra gli anni Cinquanta e Settanta del ‘900. Un vero e proprio viaggio nel tempo che, partendo dalla realtà locale (a inizio mostra è presente un poster pubblicitario degli anni ’70, in cui la nostra compagnia aerea di bandiera, l’Alitala, immortala lo spettacolo delle Cascate delle Marmore in funzione di promozione turistica) ci riporta con la memoria nello straordinario periodo del cosiddetto “boom”, epoca unica di un‘Italia che voleva lasciarsi alle spalle l’incubo della guerra per immergersi nella società dei consumi e dell’omologazione di matrice americana. 

Il percorso espositivo si snoda sui due piani della grande sala centrale del Caos e si snoda conducendoci tra gli oltre 140 pezzi che arricchiscono la mostra: manifesti pubblicitari, serigrafie, disegni, elementi di arredo e pezzi di design, tutti provenienti da collezioni private.

L’obiettivo dichiarato della mostra è quello di riportare il visitatore al cuore di una rivoluzione stilistica, comunicativa e culturale che costituisce la cosiddetta “infanzia felice” della società di massa, individuando al contempo i principali vettori di tale rivoluzione.

Al piano terra il percorso si articola tra oggetti ben vivi nel ricordo di chi in quegli anni era presente e che sembreranno, invece, molto curiosi e certamente “sorprendenti” per i nati dentro l’epoca digitale (televisori, lampade, radio, fustini di detersivo, manifesti pubblicitari e oggetti vari) e racconta la storia degli italiani e della loro lenta ed inesorabile mutazione antropologia che, attraverso la pubblicità e i consumi di massa, si evolvono, perdendo parte delle loro tradizioni, alla ricerca dello proprio spazio nel mondo dell’omologazione collettiva. 

Al centro della sala, il simbolo della mostra: Susanna tutta panna, bambolina iconica che pubblicizzava un noto formaggino che, grazie alla forza di questa immagine pubblicitaria veicolata dalla TV, si imponeva in quel periodo tra le merende di tutti i bambini. Al piano superiore il percorso sintetizza la cultura che ha segnato l’immaginario di quegli anni: la celeberrima Marilyn Monroe di Andy Warhol, il cinema, i manifesti con uno dei feticci del periodo, la Vespa, fino al arrivare alla mitica immagine di Bob Dylan, graficamente stilizzato da Milton Glaser.

Gli oggetti e le immagini, quindi, esposti per recuperare la memoria locale e nazionale di un’epoca che sembra ormai lontanissima: un’occasione piacevole per ricominciare a passeggiare dentro un museo e recuperare abitudini che sembravano definitivamente perse solo poco tempo fa.

La mostra (prezzo del biglietto 3 euro) è aperta, come le altre allestite all’interno del Caos, sempre seguendo i protocolli imposti dall’attuale situazione sanitaria, dal giovedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 . Per informazioni e dettagli è possibile rivolgersi all’indirizzo mail info@caos.museum.

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