PUNTI CRITICI Cinque i punti elencati: personale docente di sostegno e curricolare non ancora assegnato, personale aggiuntivo (Covid) Ata e docente non ancora assegnato; di 4 sedi scolastiche 3 saranno sedi di seggio elettorale; non è stata a oggi comunicata la data della consegna dei banchi singoli e con i banchi doppi non si potrebbe garantire il distanziamento; qualche lavoro da terminare da parte dell’ente comunale. A giudicare dalle motivazioni sembra che all’IC Perugia 11, preside in testa ce l’abbiano con tutti, invece la Falaschi spiega che nel suo documento non ci sono accuse ma constatazioni.
INCLUSIONE «La sostanza del problema – spiega la preside -, a parte la mancanza dei banchi e le elezioni che ci sono di mezzo, sta nel fatto che partendo così non possiamo garantire la massima inclusione a tutti gli studenti che è uno dei principi irrinunciabili di una scuola come la nostra che ha diversi ragazzi diversamente abili, sono una cinquantina di cui alcuni gravi, e anche diversi ragazzi stranieri. Per carità, sono una ricchezza perché noi siamo una scuola dell’inclusione, però i casi sono tanti e ci sono anche gravi. Quindi i gravi devono essere coperti sempre, soprattutto in tempo di Covid. Per essere chiari non me la sento di iniziare senza 20 docenti di sostegno alla media e 15 alle primarie. Una carenza dovuta ai tempi tecnici ministeriali, ma questo è».
CALENDARIO OK E allora la Falaschi spiega che, per esempio, il punto che riguarda il Comune è marginale, anzi: «Se non apro la colpa non è del Comune perché mi ha dato tanto: ha preso in comodato d’uso 3 aule alla Donati Ticchioni (una paritaria privata) per fare spazio alla Pestalozzi, inoltre è riuscito a darmi gli spazi della Biblioteca delle Nuvole, una parte della Pascoli, toltaci anni fa da altra amministrazione». Domanda: ma una preside può disattendere il calendario della Regione? «In punto di diritto posso farlo: è l’autonomia scolastica, decreto del ’99 che me lo consente. I 200 giorni minimi ci sono, non facendo il ponte dell’Immacolata mi basta per recuperare». Le famiglie protestano perché ho dato l’avviso troppo tardi? Prima non potevo, perché le situazioni sono cambiate e sono state in continua evoluzione. Comunque nel pomeriggio ho scritto a tutte le famiglie, proprio tutte».
TUTERI APPROVA Tra le istituzioni all’erta dopo l’annuncio della Falaschi il Comune ha tirato un po’ le fila: «Ho parlato con l’assessore Agabiti e con la dirigente dell’Usr Iunti, poi con la preside che mi ha detto che non ce l’aveva proprio con nessuno tantomeno con noi del comune che già le abbiamo garantito tutti gli spazi per cominciare. Mi ha spiegato le sue ragioni e la sua decisione che mi ha colpito nel cuore, ho sentito il sentimento. Io capisco tutti quelli che agiscono nel proteggere i ragazzini. Quello che ha fatto lo fa per proteggere i figli, lo condivido».
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