«Ho lasciato la coca al dottore». Terni, operazione Mailbox, anche un medico e due infermieri tra i clienti dei pusher

«Ho lasciato la coca al dottore». Terni, operazione Mailbox, anche un medico e due infermieri tra i clienti dei pusher
di Nicoletta Gigli
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Venerdì 29 Ottobre 2021, 11:31

Il dottore è un cliente assiduo di Luigi Esposito che con Carlo Margheriti e l'albanese Adriatik Saraci è finito in cella per detenzione a fini di spaccio. Al medico di medicina generale la cocaina viene recapitata a casa, in pieno centro. Ad uno dei due infermieri che lavorano in ospedale, anche loro clienti affezionati delle tre persone arrestate nell'operazione Mailbox della polizia, la consegna avviene pure all'interno del parcheggio del Santa Maria. I fornitori del medico di famiglia sono soliti lasciare la coca dentro alla cassetta delle lettere ma un giorno quella droga sparisce misteriosamente nel nulla. Perché gli investigatori della Mobile la sequestrano prima del ritorno a casa del dottore. Che rientra la sera del 20 aprile e non trova nulla. Le conversazioni telefoniche sono eloquenti: Dimmi doc. Lui si mostra agitato: «Non me li hai lasciati? Ci ho guardato non ci stanno». Il pusher cade dalle nuvole: «C'è passata tua moglie? Ha le chiavi? Io non mi sono sbagliato fidate».

Nessuno dei due immagina che quella droga infilata nella cassetta della posta è già nelle mani dell'antidroga, che li sta seguendo passo dopo passo e non li molla un istante.

Lo spacciatore parla di quella misteriosa scomparsa con l'infermiera che lavora in ospedale, cliente assidua insieme ad un suo collega. Si incontrano nell'area esterna di un reparto: «Un grammo de cocaina che ho lasciato dentro la cassetta delle poste de lu dottore poi non ce l'ho trovato più - dice il pusher. Lui alle sette la doveva prende invece mi ha detto che non ce stava niente». Il 9 aprile uno degli arrestati arriva al parcheggio dell'ospedale e incontra la cliente, che è al lavoro. Le dice di aver lasciato 5 grammi nella cassetta della posta e che deve dargli i soldi. Lei non ha contanti e li consegna il suo bancomat e il codice pin con cui lui preleverà 400 euro. Il 23 aprile gli investigatori immortalano l'acquisto di 9 grammi di coca da parte dell'infermiera. Il pusher con l'auto va nell'area interna dell'azienda ospedaliera dove si ferma e chiama la sua cliente. Lei teme di essere controllata e lo frena: Bisogna che ce pigliamo un attimo de staccoda tuttoda vedecce qua fuori. Gli investigatori collocano al 5 maggio l'acquisto di dieci grammi di cocaina da parte di un altro infermiere dell'ospedale, ente completamente estraneo alle vicende che coinvolgono i due dipendenti come l'usl nel caso del medico.

Per il gip, Barbara Di Giovannantonio che ha firmato le misure cautelari anche per un nordafricano ricercato e un altro ternano con l'obbligo di firma il quantitativo di droga movimentato e commercializzato è sintomatico delle dimensioni e gravità del traffico di droga spacciata nel territorio ternano e narnese, al di là dei singoli episodi di spaccio che non vanno considerati autonomamente ma in maniera unitaria e globale. Oggi gli interrogatori di garanzia degli arrestati, difesi da Francesco Mattiangeli e Roberto Chiaranti.

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