Guerra in Ucraina, ecco una Perugia-Assisi straordinaria

Il primo tir partito da Perugia per Kiev
di Egle Priolo
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Venerdì 4 Marzo 2022, 09:14

PERUGIA - Una Perugia-Assisi straordinaria per chiedere la fine della guerra in Ucraina. Una Marcia della pace che parta dagli ideali di Aldo Capitini, mossa dallo spirito di Francesco d'Assisi, per manifestare il desiderio di deporre tutte le armi, quando da una parte di Europa – dimentica dell'altro santo umbro, Benedetto da Norcia - si alzano venti che soffiano forte su un conflitto addirittura nucleare. È l'ipotesi di cui, dopo la toccante fiaccolata organizzata davanti alla basilica inferiore di Assisi mercoledì sera, si sta parlando in queste ore in maniera – pare – sempre più concreta. Un segnale che vuole essere ascoltato e che promette di essere un appuntamento davvero sentito, se le voci saranno confermate. «E se non lo fossero – spiega un autorevole sostenitore dell'iniziativa – sarebbe un'idea da lanciare subito».

Di certo, la posizione della chiesa è chiara e limpida. Mentre papa Francesco chiede il cessate il fuoco, l'arcivescovo di Perugia Città della Pieve e presidente della Cei, Gualtiero Bassetti, ribadisce come occorra «fermare questo orrore prima possibile». «Una cupa scia di morte e di sangue sembra avvolgere il nostro mondo. È accaduto ciò che mai avremmo potuto immaginare», ha sottolineato durante la messa del Mercoledì delle Ceneri celebrata nella chiesa dell'Università degli studi di Perugia. «Oggi – ha proseguito il cardinale - abbiamo di fronte una sfida enorme: far vincere la pace, far cessare il fragore delle armi. Stringiamoci in preghiera con il popolo ucraino insieme all'arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica, che ha tristemente testimoniato la caduta di un razzo su un ospedale per la maternità, vicino a Kiev. Il mio pensiero e la mia preghiera vanno a tutti i morti, senza distinzione di nazione, perché ci sono migliaia di soldati russi morti, e verso tutte quelle persone che adesso si trovano nei rifugi sotterranei e a coloro che stanno fuggendo».

I PRIMI ARRIVI
Intanto, continuano ad arrivare in tutta l'Umbria i profughi che scappano dalle bombe in Ucraina. «Come Irina che, con la piccola figlia Daria, dalla città di Rivne ha raggiunto attraverso la Polonia sua madre Tetiana che le ha accolte assieme al marito Alessandro nella propria casa – racconta il sindaco di Magione Giacomo Chiodini che è andato a trovarli al loro arrivo -. Per loro, e per i tanti connazionali che stanno lasciando in queste ore l'Ucraina, come Comune – assieme a Misericordia e Caritas – sarà promossa da venerdì una campagna di solidarietà. Per aiutare chi scappa da questo terribile conflitto bellico e per dire di nuovo con forza "no alla guerra"».
E da Perugia, come testimoniato da don Vasyl su Facebook, prete della chiesa Madonna delle Grazie che riunisce la comunità ucraina, ieri è partito il primo tir di aiuti con destinazione Kiev, grazie anche al sostegno della Caritas di Perugia diretta da don Marco Briziarelli.

Decine di persone hanno aiutato a raccogliere cibo e beni di prima necessità per sostenere la popolazione rimasta in Ucraina.

LE INIZIATIVE
Francesco ha poco più di due anni. Vede mamma e papà preparare pacchi pieni di pasta, scatolame e latte, altri con coperte più i vestiti e i peluche di quando lui e i cuginetti erano ancora più piccoli. «Non tutti i bimbi hanno da mangiare. Me lo ha detto la maestra all'asilo», dice convinto. Perché Francesco, come i suoi compagni, ieri ha visto le educatrici dell'asilo La Tartaruga di Case Nuove riempire una macchina di aiuti per la popolazione ucraina, rispondendo all'appello del Comune di Perugia. Spiegare la guerra ai bambini è un dolore che nessun genitore dovrebbe affrontare. Iniziarli alla solidarietà e alla voglia di pace è il regalo più bello si possa fare al mondo.

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