I Ceraioli alla conquista
dell'Himalaya

I Ceraioli alla conquista dell'Himalaya
di Massimo Boccucci
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Martedì 29 Aprile 2014, 22:19 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 13:01
GUBBIO - Missione Himalaya. Fin sulle alte cime: un conto farlo da scalatori di professione, un conto provarci per chiedere a se stessi quali siano le risorse e i limiti per misurarsi.

Intrigante, suggestiva, mica facile questa impresa lasciando sul posto i vessilli ceraioli. Sono in quattro, sono ceraioli di Sant’Ubaldo. Hanno vinto molto più di una scommessa i quattro eugubini che sono arrivati in Nepal spinti dalla passione per l’alpinismo, portando Gubbio nel cuore e lasciando un’impronta dei Ceri.

Hanno scelto un’escursione straordinaria, di quelle da raccontare a figli e nipoti. Hanno intanto affrontato duecento chilometri a piedi di trasferimenti con due campi base, e sono quindi riusciti a raggiungere il passo nella catena himalayana di Thorong La Pass, a 5.416 metri d’altezza, nella catena montuosa del massiccio dell’Annapurna partendo da una quota di circa 1.200 metri.

Sono Danilo Blasi, Ubaldo Colaiacovo, Roberto Minelli, Giampaolo Tomassoli. Una volta raggiunta la tappa del lungo percorso, con una temperatura per il periodo particolarmente mite (15 gradi sotto lo zero) hanno subito lasciato gli stendardi ceraioli predisposti per l’occasione.

Oltre alla preparazione fisica messa a punto per riuscire a raggiungere certi livelli, i quattro eugubini hanno voluto portare con sé anche alcuni oggetti particolari, facendo per esempio personalizzare le tradizionali bandiere tibetane con le immagini dei propri cari e degli amici che non ci sono più. C’è tra queste l’immagine di Roberto Traversini, per tutti Casaletto, indimenticato ceraiolo di San Giorgio.

Dietro ogni bandierina è stato anche riportato, come preghiera, il testo dell’inno O Lume della Fede dedicato al patrono Sant’Ubaldo. Ora stanno rientrando al primo campo base per poi tornare a Gubbio. Ne avranno da raccontare.



Anche in questo modo – hanno fatto sapere dal Nepal –, nonostante le avversità superate brillantemente e con grande forza di volontà, i disagi e la lontananza dai propri affetti, si sono sentiti più vicini alla loro terra e ai valori della tradizione. Si sono dati degli obiettivi e tra questi il rientro a Gubbio per domenica prossima quando i Ceri verranno portati in città dopo i lunghi mesi di letargo.

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