Gubbio, adolescente salvato
dal Blue Whale

Gubbio, adolescente salvato dal Blue Whale
di Massimo Boccucci
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Domenica 28 Maggio 2017, 17:03 - Ultimo aggiornamento: 20:00
GUBBIO - Si era già spinto parecchio avanti portando i primi segni, con delle ferite sul corpo, nel percorso maledetto che chiamano challeng blue whale. Un adolescente, che vive in una frazione dell'eugubino e frequenta il primo anno delle scuole superiori, c'è finito dentro adescato su internet. Stava infilato in un tunnel dal quale è difficilissimo uscire se qualcuno non viene in soccorso. Il minorenne ha confidato questa storia ma soprattutto a scuola hanno intuito che qualcosa non andava e hanno cercato di intervenire. Hanno parlato con lui, usando tutta la delicatezza del caso, fino a rendersi conto della preoccupante condizione psico-fisica che aveva raggiunto. A quel punto hanno avvertito i carabinieri di quello che stava succedendo e si è innescato il meccanismo d'intervento, con il coinvolgimento dei genitori e del tribunale di minori. Il caso è stato formalmente denunciato per cercare di risalire ai responsabili di una pratica pericolosissima che mina i giovani, sul piano psicologico e poi fisico, spingendoli in una spirale di prove dure e autolesioniste. Il ragazzo stava attraversando un periodo difficile, vivendo la quotidianità con sempre maggiore difficoltà. Era in un tunnel guidato da gente pericolosa. Con qualcuno ne ha parlato, ha raccontato di quell'esperienza dai contorni drammatici. Stava affrontando le 50 tappe che il famigerato gioco prevede. A casa non si era accorti di nulla, neanche della sveglia alle primissime ore del mattino come rituale nel percorso della blue whale. I sospetti sono maturati nell'ambiente scolastico e si sono adoperati tutti gli strumenti, con la massima cautela, per affrontare la situazione e trovare una via d'uscita. A scuola hanno capito che questo ragazzo era a rischio suicidio. La lunga conversazione con lui, condotta con scrupolo, ha permesso di giungere alla rivelazione di quello che stava succedendo. I carabinieri della compagnia di Gubbio, guidata dal capitano Pier Giuseppe Zago, hanno subito preso in mano la vicenda attivando tutte quelle forme di indagine da parte e di tutela del minore dall'altra. 
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