Terni, Green Asm in bilico
rischio stangata per i rifiuti

Il biodigestore Green Asm
di Sergio Capotosti
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Giovedì 7 Maggio 2020, 09:40 - Ultimo aggiornamento: 09:57
Green Asm viaggia sul filo del rasoio. I conti del bilancio della società pubblico-privata dicono che la messa in liquidazione è un rischio concreto, senza l'adeguamento tariffario. Le cifre cerchiate in rosso sono i due milioni di euro di credito commerciale accumulati da AlgoWatt (ex TerniEnergia) per il mancato incasso del canone d'affitto dell'impianto e gli oltre 600 mila euro di crediti non riscossi da Asm. Se la società che gestisce il biodigestore di Nera Montoro dovesse saltare, l'effetto domino colpirebbe subito le tasche dei consumatori, costretti a pagare lo smaltimento dell'organico a peso d'oro. E in caso di liquidazione di Green Asm, l'impianto tornerebbe a Ternienergia.
L'allarme rosso è suonato in occasione dell'ultima conferenza dei sindaci dell'ex Ati 4, l'ambito territoriale dell'Umbria del Sud. È lì che sono emerse le criticità contabili che rischiano di far schizzare alle stelle la Tari. Le difficoltà di Green Asm, è stato spiegato ai sindaci, iniziano nel 2018, quando in bilancio la quota legata al pubblico per lo smaltimento dell'organico dei Comuni dell'ex Ati 4, tra cui Terni e Narni, tanto per citare i più grandi, prende il sopravvento, raggiungendo l'80 %. Un quota che permette di incassare alla Green Asm appena 85 euro a tonnellata. Al contrario del prezzo che viene fatto per ogni tonnellata di organico smaltito per il privato: 140 è la media commerciale degli impianti del centro Italia. All'inizio, Green Asm aveva trovato un suo equilibrio finanziario, visto che bilanciava bene smaltimento per il pubblico e per il privato. Equilibrio che di fatto è saltato e rischia di mandare all'aria la società. La soluzione è stata presentata all'Auri e prevede un adeguamento tariffario che porterebbe a 117 euro il costo di smaltimento dell'organico per i Comuni. Operazione che permetterebbe alla Green Asm di rimettere in sesto i conti e allo stesso tempo evitare la stangata sulla Tari per i maggior costi di smaltimento dell'organico che i sindaci dovranno affrontare.
«L'adeguamento tariffario è uno sforzo che con un piano di ammortamento si può fare. Ma in questa partita - commenta il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti - deve essere chiaro che il biodigestore Green Asm di Nera Montoro è un impianto strategico per l'Umbria e in particolare per l'ambito Ternano, Narnese ed Amerino che serve. Senza questo impianto, dove sarà smaltito l'organico e con quali costi? Impianti come questo vanno difesi per la loro strategicità, perché rappresentato un valore aggiunto nella filiera della differenziata».
 
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