Giove, il sindaco Parca chiede la fine della zona rossa: «La popolazione è stremata»

Alvaro Parca, sindaco di Giove
di Francesca Tomassini
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Giovedì 30 Aprile 2020, 20:49
GIOVE - Non è finita finchè non è finita. Al ventesimo giorno di zona rossa, dopo più di 500 tamponi e 900 test sierologici rapidi, ancora non è chiaro quale sarà la data in cui il comune di Giove potrà uscirne e tentare di tornare alla normalità. A buttare benzina sul fuoco, un rincorrersi di voci che sussurravano di riaperture posticipate al 9 maggio e che hanno fatto andare su tutte le furie il sindaco Parca. "Mi dicono che sta girando una notizia che avrebbero prorogato la zona rossa fino al 9 maggio - ha tuonato dalla sua pagina- la ritengo una notizia assolutamente priva di fondamento in quanto non mi è arrivata nessuna comunicazione in merito. Chi l'ha diffusa vuole solo creare panico e andrebbe denunciato!" Per dirimere una volta per tutte la questione, a questo proposito oggi ha inviato una lettera alla presidente della Regione Donatella Tesei, all'assessore regionale Luca Coletto, al commissario straordinario della Usl Umbria 2 Massimo De Fino e alla Direzione Sanitaria chiedendo risposte "nero su bianco". "[...] la popolazione di Giove è stremata dai disagi ecomici e sociali ancor più che sanitari -si legge nel documento- la compostezza e il senso civico dimostrato si stanno rapidamente trasformando in rabbia per una situazione della quale non si riescono ancora ad afferrare le ragioni del prolungamento e non esagero affermando che un ulteriore prolungamento delle restrizioni potrebbe provocare gravi problemi di ordine pubblico.  Per questo motivo pritengo opportuno sollecitare il risultato dei tamponi effettuati sui soggetti che hanno terminato il periodo di isolamento [...]". Sarebbe questo infatti il dato che potrebbe fare da discrimine sulla decisione di porre fine al periodo di isolamento. Secondo i dati in possesso di Parca ed esplicitati nel documento inviato alle autorità, a fronte dei nuovi 13 casi positivi ce ne sarebbero 18 guariti ufficialmente più quelli che hanno concluso il periodo di quarantena e in attesa dei risultati del tampone appunto. Dal canto suo la Regione, pur senza comunicazioni ufficiali, invia un segnale positivo. Il placet lo darà la valutazione finale della Asl il cui arrivo è previsto per domenica 3 maggio ma se saranno confermati i dati - fanno sapere- non ci sono motivi per non riaprire. 
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