Giovani morti a Terni, gli amici del quartiere San Giovanni: «Incredibile, era affabile e gentile: mai una parola fuori posto»

Giovani morti a Terni, gli amici del quartiere San Giovanni: «Incredibile, era affabile e gentile: mai una parola fuori posto»
di Alberto Favilla
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Mercoledì 8 Luglio 2020, 14:17 - Ultimo aggiornamento: 18:35

TERNI Ieri mattina San Giovanni, uno dei quartieri più popolosi e popolari della città, si è svegliato tra le grida, la disperazione di una povera mamma che si era appena accorta che il figlio non dava più alcun segnale di vita, che se ne era andato per sempre, ad altra vita. Non si è, infatti, svegliato, malgrado le urla della mamma, ieri mattina, un quindicenne, ternano. Nel quartiere, il giovane che era figlio unico - la famiglia è originaria di Rieti - era conosciuto da tutti anche perché risiedeva proprio davanti al bar storico del quartiere, il Bar Pietro, e lì capitava spesso.
Per tutta la mattinata i suoi amici di sempre, distrutti dal dolore, hanno fatto capannello sotto la sua abitazione. Anche al Bar Pietro non si parla d'altro. Quel ragazzo, studente in un Istituto tecnico ternano, lo conoscevano tutti. Anche quelli più grandi e gli anziani.
«Era un bravo ragazzo così come il padre -dice, affranto, Pietro,- il titolare del bar capitava spesso ed era educato. Mai una parola fuori posto. Davvero una disgrazia. Anche suo papà veniva al bar ed era tipo molto tranquillo. Una famiglia perbene, insomma». Grande e grosso, era alto oltre 185 cm e pesava quasi cento chili, era davvero un bel ragazzo. Capelli lunghi, spesso faceva la coda, carnagione olivastra, vestito casual, sembrava uno dei quei ragazzi americani che si vedono nei film a giocare a pallacanestro nei collage.
IL RICORDO
«A lui volevamo proprio bene anche perché era altruista e gentile con tutti -racconta tra le lacrime un'amica del quartiere - non è possibile morire così giovane e poi lui, era speciale, un ragazzo unico». Una vita di quartiere, quella della giovane vittima. Era facile vederlo infatti o al vecchio, mitico, Campetto o addirittura in quel piazzale davanti a Largo Mezzetti dove si gioca a pallone e a lui piaceva giocare al calcio anche se per un periodo aveva giocato con quel fisico a rugby. E proprio in questo campetto di cemento, quello in largo Mezzetti, il quindicenne ha trascorso l'ultima serata in compagnia della solita comitiva che si ritrovava tra i palazzoni di San Giovanni.
Il padre originario di Antrodoco si era trasferito a Terni una ventina d'anni fa dove aveva trovato lavoro come assistente alle farmacie. Trasportava e consegnava medicine alle farmacie ternane ed era un uomo che attraverso il lavoro si era riuscito a creare una famiglia. Ieri mattina il dramma, la morte dell'unico figlio e una vita sconvolta, questa volta per sempre. E quell'urlo di dolore della mamma che difficilmente andrà via molto presto.

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