Giovane ucciso dalla trans, il pg Sottani: «Ecco perché approfondisco le indagini»

il procuratore generale Sergio Sottani
di Egle Priolo
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Giovedì 10 Novembre 2022, 07:10

PERUGIA - L'inchiesta sulla morte di Samuele De Paoli è «meritevole di un approfondimento investigativo». La formula è dall'eleganza burocratica, ma è inutile negare come una pregevole sintassi non possa evitare qualche mal di pancia. Tutto legittimo, in nome della giustizia e delle prerogative degli uffici, ma è lecito supporre come la decisione della procura generale di avocare a sé le indagini sulla morte del 22enne di Bastia trovato senza vita la mattina del 27 aprile 2021 a Sant’Andrea delle Fratte possa aver creato altrettanti legittimi malumori in via Fiorenzo Di Lorenzo. Da dove la procura diretta da Raffaele Cantone ha firmato la richiesta di archiviazione per l'accusa di omicidio preterintenzionale a carico di Hudson Pinheiro Reis Duarte, trans di 44 anni nota come Patrizia, a cui nell'avviso di conclusione indagini si contesta solo l'omissione di soccorso.

Come noto, contro l'archiviazione hanno presentato opposizione i familiari di Samuele De Paoli e l'udienza era stata fissata davanti al giudice Margherita Amodeo per il prossimo 16 dicembre. Ma lo stesso gip ha comunicato nei giorni scorsi la revoca dell'udienza, proprio per la decisione della procura generale non solo di avocare le indagini, ma anche di revocare la stessa richiesta di archiviazione. In una nota inviata ieri, infatti, il pg Sergio Sottani ha chiarito la necessità di un approfondimento. «L'analitica motivazione dell'autorità giudiziaria inquirente di primo grado a sostegno della richiesta di archiviazione, anche in forza della consulenza tecnica – scrive Sottani -, ritiene che “pur essendo stato il comportamento del Pinheiro la causa del decesso di De Paoli lo stesso va inquadrato in una reazione all'aggressione altrui in corso; reazione consistita, per quanto anche risultante in atti, nell'apprensione del collo del contendente con una mano, senza l'esplicazione di un'energia idonea, anche in mera potenza, a determinare o dimostrare una volontà di soffocamento”». Nella nota del procuratore generale Sottani si spiega l'avocazione e la revoca della richiesta di archiviazione «in quanto, allo stato e salvo successivi ulteriori accertamenti, sembra meritevole un approfondimento investigativo sulle modalità della morte di Samuele De Paoli». «Fino a questo momento la Procura generale - prosegue la nota - non è ancora a conoscenza del provvedimento del gip di revoca dell'udienza né, tanto meno, in possesso del fascicolo del procedimento. Una volta che avrà la disponibilità del fascicolo, potrà compiutamente svolgere le attività investigative ritenute utili ai fini delle sue determinazioni».
Determinazioni che al momento secondo il procuratore capo Cantone e l'aggiunto Giuseppe Petrazzini «si sono fondate sull’esito dell’esame autoptico e sui successivi approfondimenti richiesti ai consulenti medico-legali» e andavano quindi inquadrate nell'«epilogo di una colluttazione fra i due, nel corso della quale l’attuale indagato ha riportato varie lesioni, inequivocabilmente emerse dagli esami», che confermerebbero quindi come Patrizia «abbia agito solo a fini difensivi e senza soprattutto poter prevedere l’effetto letale del proprio comportamento».
Adesso, invece, si riparte.

Con l'avvocato di Patrizia, Francesco Gatti, convinto «che dopo che la procura generale avrà consultato gli atti non potrà che pervenire alle medesime conclusioni», mentre i legali della mamma della vittima, Valter Biscotti e Ilaria Pignattini, festeggiano una svolta richiesta da sempre, in memoria di Samuele.

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