Maestro di danza cacciato dai genitori degli allievi: «È gay». La scuola lo difende: «Se non c'è lui, niente corso»

Maestro di danza cacciato dai genitori degli allievi: «È gay». La scuola lo difende: «Se non c'è lui, niente corso»
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Giovedì 23 Ottobre 2014, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 25 Ottobre, 21:15
PASSIGNANO SUL TRASIMENO - Da 12 anni è maestro di danza e da 5 insegna anche nelle scuole. Ma è stato "costretto" a rinunciare all'incarico perché omosessuale.



Il preside dell'istituto comprensivo di Passignano sul Trasimeno e Tuoro «Dalmazio Birago» nei giorni scorsi ha ricevuto due lettere: una da un gruppo di genitori convinti che l'insegnante «non fosse la persona adatta all'insegnamento, non aveva i requisiti necessari», ma in realtà il motivo sarebbe la sua omosessualità.



Così anche l'insegnante scrive al preside: «Per quanto riguarda la mia professionalità credo di non dovermi recriminare nulla, conosco le mie capacità e i miei limiti e nella mia vita non ho mai cercato di

essere chi non sono. I miei diplomi ed attestati di danza mi permettono di insegnare le discipline che propongo in maniera amatoriale. Non è assolutamente vero che io non posso fare quello che faccio. La cosa più incresciosa riguarda però la mia sfera privata. Sapere che ci sono ancora persone che sarebbero disposte a fare l'esonero dei propri figli dal progetto da me presentato - prosegue la missiva del maestro - a causa del mio 'stile di vità, lo ritengo davvero squallido,

soprattutto quando nella mia vita ho sempre cercatodi farmi conoscere per le mie capacità e non per altro».



E il presidente della scuola, Massimo Mariani, difende il suo insegnante: «Per noi il curriculum del ragazzo è compatibile, un genitore ha sollevato un problema personale - racconta Mariani - non avrebbe iscritto il figlio al corso perché secondo lei la persona non era adatta, in quanto omosessuale. Per noi è un grande rammarico e un forte dispiacere - spiega Mariani- Sappiamo anche che è molto amato

dagli studenti. Abbiamo deciso che se non sarà lui a farlo non lo farà nessuno».
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