Furti, estorsioni e spaccio: allarme baby gang. A Perugia 400 «ragazzini terribili»

Il procuratore generale Sergio Sottani all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Perugia
di Egle Priolo
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Domenica 29 Gennaio 2023, 08:57

 Se la criminalità economica è «il vero pericolo della regione», per la presenza di soggetti legati a organizzazioni mafiose pronti magari a pulire i soldi sporchi infettando l'economia dell'Umbria, il colore forse più cupo del quadro “criminale” umbro è l'aumento dei reati compiuti dai minorenni. Il procuratore generale Sergio Sottani lo aveva anticipato, ma ieri nella sua relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario i dati balzano gli occhi. E non sono edificanti.

L'analisi di Sottani muove dalla conferma «che il fenomeno della devianza minorile nel distretto si accentra nelle aree urbane e, nei centri maggiori, soprattutto nelle zone degradate, non sempre periferiche. Di conseguenza, un'efficace opera di contenimento della devianza minorile, soprattutto nell’attuale situazione economica, non può certo limitarsi alla sola risposta penale, o comunque giurisdizionale, ma coinvolge in buona misura gli enti locali - e le loro politiche sociali, auspicabilmente non piattamente assistenziali». Parole pesanti, come sempre non buttate a caso, che coinvolgono tutti, dalle istituzioni alle famiglie. I dati? Eccoli: tra il luglio 2021 e il luglio 2022 la procura presso il tribunale dei minori – diretta da Flaminio Montelone - ha promosso 529 procedimenti penali «a fronte dei 427 dello scorso periodo, di cui 397 iscritti al registro ‘noti’». Un aumento di oltre cento casi in un anno, uno in più ogni tre giorni, con quasi quattrocento “ragazzini terribili” e dalla fedina penale già sporca. I reati? «Spiccano i delitti contro l’incolumità personale (133 a fronte degli 85 dell’anno precedente), ed in particolare le lesioni personali (75), seguono i furti (75 di cui 53 fattispecie aggravate); ma non mancano fattispecie di omicidio stradale, tentato omicidio o reati sessuali, e in aumento le risse (10). Sono numerosi i delitti di spaccio di sostanze stupefacenti (35) che continuano a suscitare allarme, anche in quanto ulteriormente criminogeni: il consumo di sostanze fa da sfondo, infatti, a molti reati, soprattutto contro la persona e il patrimonio. Rilevante il numero dei danneggiamenti: 25 con 37 indagati». Estorsioni e rapine (rispettivamente 7 e 18) sono più o meno in linea con l'anno precedente « mentre aumentano i delitti contro la libertà sessuale (70 a fronte di 69) - e le fattispecie sono perlopiù aggravate». In aumento, più che triplicati in realtà, anche il numero dei reati «commessi da infraquattordicenni: 34 fattispecie a fronte di 10».
Secondo i procuratori, inoltre, se lo spaccio «di stupefacenti non è più, ad esempio, mercato esclusivo o comunque prevalente di minori nord africani (tunisini - marocchini), ma ne sono autori anche minori albanesi, rumeni, ucraini, o nati in paesi extraeuropei (ecuadoregni, dominicani)», i furti sono commessi da stranieri «assai di frequente in concorso con minorenni italiani, in una ossimorica integrazione antisociale. La sensazione è che non si tratti solo di reati determinati da bisogni di sopravvivenza, ma che questo tipo di devianza abbia come causa rilevante la necessità per il giovane non italiano di uniformarsi al gruppo dei pari (sempre più eterogeneo e multietnico nella sua struttura), sì da dover avere gli stessi oggetti-status symbol- telefonini, abiti di tendenza ecc.- e la stessa disponibilità economica per consumo in gruppo di alcol o droga (prevalentemente leggera)».
Un quadro insomma, preoccupante, e su cui – come sottolineano Sottani e Monteleone – non può prevedere una soluzione solo repressiva, ma deve invece puntare alla prevenzione.

Come dovrebbe avvenire con i reati “dei grandi”. Che, come anticipato ieri, in Umbria vedono aumentare i reati informatici ma diminuire le rapine, mentre «altri reati che preoccupano il territorio, rappresentati essenzialmente da quelli contro il patrimonio con specifico riferimento ai furti in abitazione – ha detto il procuratore generale -, hanno visto condurre delle indagini, con applicazione di misure cautelari a carico di esponenti, anche di nazionalità straniera, di associazioni criminali, strutturalmente organizzate. Per altro verso, vanno sicuramente ulteriormente sviluppate le investigazioni in tema di criminalità economica, che rappresenta il vero pericolo per la Regione per tutti i suoi inevitabili corollari costituiti dai reati finanziari, societari, contro la pubblica amministrazione e di criminalità organizzata».

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