Amelia, è psicosi furti
Vigilantes scambiati per ladri

Amelia, è psicosi furti Vigilantes scambiati per ladri
di Francesca Tomassini
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Lunedì 18 Gennaio 2021, 17:08 - Ultimo aggiornamento: 17:56

Quando la paura fa novanta, vigilanti veri scambiati per truffatori. Nel corso della giornata di sabato i Carabinieri della Compagnia di Amelia hanno ricevuto una pioggia di segnalazioni da parte di privati cittadini convinti di essere stati oggetto di un tentativo di truffa. Secondo quanto raccontato dai protagonisti della vicenda, due uomini in divisa a bordo di un'auto con tanto di logo della società sulla fiancata, si sarebbero presentati alla porta di diversi residenti ad Amelia e frazioni, proponendo un servizio di vigilanza notturna. Una strategia che ha messo in allarme quasi tutti i destinatari dell'offerta tanto che nel giro di pochissime ore sono state effettuate diverse chiamate in caserma ed è partito un vero e proprio tam tam su diverse piattaforme social e gruppi in chat per mettere in guardia quanti non avevano ancora ricevuto la stessa visita. «Abbiamo avuto diverse chiamate- ha spiegato il Capitano dei Carabinieri della compagnia di Amelia Raffaele Maurizi- per cui abbiamo proceduto ad effettuare gli accertamenti del caso. Non erano tentativi di truffa, ma personale di una ditta privata che pubblicizzava ed offriva un servizio di vigilanza porta a porta».

Un equivoco dunque, probabilmente generato dal clima di allerta e tensione che si respira su tutto il territorio comunale dopo l'ondata di furti che nei giorni scorsi ha colpito la frazione di Fornole. Una serie di colpi messi a segno da ignoti, che nella notte fra lunedì e martedì scorsi, hanno depredato molte delle attività commerciali nella zona artigianale e la scuola primaria G. Mameli. Un'azione senza soluzione di continuità che ha colpito indifferentemente ristoranti, officine, rivendite di macchine agricole, attività artigiane per un totale di nove fra piccole e medie imprese. Secondo una prima ricostruzione, i ladri avrebbero rubato un furgone del gruppo Grifo che avrebbero poi utilizzato per stivare la refurtiva man mano accumulata. Per buona parte del giro, i malviventi avrebbero agito indisturbati, facilitati probabilmente dall'isolamento della zona e dalla mancanza di impianti di allarme direttamente collegati alle forze dell'ordine, poi però qualcosa non ha funzionato. Secondo le ipotesi degli investigatori, qualcosa o qualcuno avrebbe disturbato l'azione criminosa, costringendo i ladri alla fuga e ad abbandonare alcuni degli oggetti già preparati all'esterno degli edifici per esser caricati sul furgone. La notizia dei furti aveva provocato grande agitazione ed è stata al centro della discussione pubblica per diversi giorni.

Per questo, probabilmente, l'iniziativa dell'azienda di vigilanza privata che ha proposto il servizio proprio alla luce degli ultimi fatti di cronaca, anzichè apparire tempestiva, è stata percepita come l'ennesimo tentativo da parte di presunti malviventi di tastare il terreno per intrufolarsi nelle case private.

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