Può l'apertura di un'attività commerciale creare dibattito e anche tensione? A Fontivegge sì. Non è colpa di nessuno, se non di una situazione che sta tornando difficile per i residenti. Soprattutto in certe zone. E allora ecco che o spargersi della notizia secondo cui a breve nella zona del Broletto dovrebbe aprire un terzo locale etnico provoca inevitabilmente preoccupazione.
Il campo va subito sgomberato da ogni equivoco: non è certo il tipo di locale etnico in sé il problema, dal momento che anche nella zona della stazione c'è chi ha questo tipo di attività e non crea alcuna difficoltà di ordine pubblico. La problematica, vista dalla parte dei residenti, è legata al fatto che già due realtà simili hanno portato disagi proprio in quella zona e il terzo adesso è un salto nell'ignoto. La paura è verso chi non rispetta le regole. Uno dei due, recentemente, è stato chiuso dal questore Giuseppe Bellassai per trenta giorni dopo aver collezionato almeno tre episodi violenti tra i frequentatori del bar, episodi iniziati all'interno del locale e poi proseguiti fuori e sfociati in situazioni particolarmente violente, con persone sfregiate (in un caso una ragazza) a colpi di bottiglia.
Il nocciolo della questione, sempre stando a quanto sottolineato per mesi dai residenti, è in quello che viene considerato un evidente non rispetto degli orari, con le serrande alzate nel fine settimana fin oltre l'alba e inevitabile concentrazione non solo di personaggi poco raccomandabili ma anche di persone che dopo aver bevuto per tutta la notte finiscono per fare a botte e creare molti disagi a chi vive nella zona.
Esattamente come avvenuto qualche giorno fa in via Campo di Marte, con un'altra chiusura di un altro locale etnico (in questo caso tecnicamente si tratterebbe di un circolo culturale) dopo una violenta rissa scoppiata all'alba di domenica 23 aprile tra un gruppo di persone che, secondo quanto ricostruito dalla questura, avevano cominciato a picchiarsi proprio all'interno del locale.