Foligno, va a trattare la droga con pistola e gorilla al seguito

Foligno, va a trattare la droga con pistola e gorilla al seguito
di Giovanni Camirri
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Mercoledì 8 Maggio 2019, 17:03
FOLIGNO - Droga dal Nord Italia, spunta un pistola e qualche gorilla per contrattare gli stupefacenti. E’ quanto emerge dall’indagine anti spaccio che il Commissariato di Foligno ha concluso intorno a 21 soggetti, quasi tutti albanesi, indagati a vario titolo per reati inerenti lo spaccio di droga. Gli agenti di via Garibaldi, guidati dal vicequestore Bruno Antonini, hanno disarticolato un sistema di cessione cocaina e altri tipi di stupefacente, che veniva riversata sulla piazza folignate attraverso un sistema basato sulle cellule di spaccio. In pratica i 21 per i quali è stata fissata l’udienza preliminare si erano articolati in sottogruppi e tutti acquistavano da un canale di rifornimento all’ingrosso che faceva arrivare la droga in Umbria dal Nord Italia. I 21 indagati, 19 albanesi e due italiani, si muovevano su acquisti, ad esempio nel caso della cocaina, dai 5 grammi in su che poi venivano spacciati ad una vasta platea di acquirenti, molti dei quali insospettabili, che la comperavano a 70-80 euro la dose. Un sistema a piramide, quindi, con l’apice costituito dal canale di fornitura droga all’ingrosso, quindi dal livello intermedio costituito dalle cellule di spaccio per arrivare alla base e cioè gli acquirenti-assuntori finali. L’indagine della polizia ha portato a due risultati parimenti importanti. Il primo è quello che ha determinato, attraverso i sequestri, un duro colpo al sistema di spaccio togliendo dalle piazze cittadine e non soltanto importanti quantitativi di droga che gli specialisti della polizia hanno sequestrato a più riprese nell’ambito della complessa indagine antispaccio. L’altro è quello che ha definito il quadro sui soggetti finiti nell’inchiesta, sottolineandone lo “spessore”. Basti pensare che uno degli indagati, un albanese finito poi nel gruppo degli arrestati, dovendosi presentare ad un incontro per acquistare lo stupefacente, s’è presentato al faccia a faccia con tre guardaspalle e una pistola al seguito. E lo ha fatto temendo reazioni dalla controparte, anche questa albanese, ritenuto dallo stesso acquirente della droga da spacciare, un soggetto pericoloso e dalle presunte conoscente egualmente “pesanti”. I poliziotti coordinati dal vicequestore Bruno Antonini nel corso dell’indagine non hanno mai mollato la presa e sono riusciti a intervenire durante il faccia a faccia, avvenuto in un luogo aperto al pubblico e fuori dal territorio di Foligno, 
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