Diventano mamme poi tornano
a scuola per diplomarsi

Diventano mamme poi tornano a scuola per diplomarsi
di Giovanni Camirri
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Lunedì 16 Giugno 2014, 19:51 - Ultimo aggiornamento: 20:24
FOLIGNO - Sono mamme perfette e imperfette insieme, come tutte le altre. Ma, diversamente dalle altre, non hanno finito gli studi perch ancora giovanissime, sono rimaste incinte. Si chiamano Sabrina, Sofia e Ornela, hanno tutte un’et intorno ai vent’anni, e, ognuna di loro, ha un bimbo che le aspetta a casa.

Sono madri, mature sì, ma non del tutto. Nel senso che non hanno, non ancora, il famoso pezzo di carta, quel diploma che, per definizione, certifica la maturità. Almeno quella scolastica. Così, queste mamme teen agers, ex studentesse, i libri sottobraccio, si sono sorprendentemente ritrovate tutte insieme, alle sei del pomeriggio, nell’aula a piano terra dell’Istituto Tecnico Economico «Scarpellini», a riprendere lì da dove avevano lasciato. Dopo essersi iscritte al corso serale e tra un paio di settimane affronteranno l’esame di stato. Per otto mesi hanno condiviso ansie, speranze, dispense e appunti. Armate di buona volontà, sono arrivate in classe, dopo aver lavorato un turno di sei ore e magari, perfino, dopo aver preparato la cena e messo a dormire il pargolo. «Conciliare studio - spiega Sabrina - , lavoro e famiglia è durissimo. Non sto dicendo che è impossibile, solo che è molto faticoso». Poi aggiunge: «Io, di mestiere, faccio la cameriera e sto a lungo in piedi. Quando torno a casa sono distrutta ma siccome sono una che non si arrende mi metto a studiare comunque, nonostante la stanchezza». Dall’ultimo banco s’alza la voce di Sofia, 19 anni appena compiuti e una bimba di 7 mesi che le somiglia come una goccia d’acqua: «Dopo la nascita di mia figlia, nata all’inizio dell’inverno, ho dovuto interrompere la scuola. Non potevo lasciarla ed era troppo freddo per portarla fuori. Così dovendo scegliere, ho scelto lei». Anche Ornela, una sirenetta bionda dalla pelle diafana e il viso minuto che sembra la sorella di sua figlia, non ha dubbi: «La scuola è importante. Non solo per non essere tagliati fuori dal mercato del lavoro ma anche per una questione di autostima e sicurezza interiore». Insomma, quello che le donne non dicono, ma fanno di certo capire, è che il ruolo di angelo del focolare, in pieno terzo millennio, va loro un po’ stretto. E allora, spinte da una tenace voglia di riscatto, tra quaderni e biberon, sono pronte a tutto pur di vincere la sfida con se stesse. Piccole mamme sì, ma anche grandi donne.
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