Foligno, i raggi gamma e lo studio dell'universo violento: ecco la sfida di Sara dell'Infn

Sara Cutini
di Giovanni Camirri
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Domenica 7 Marzo 2021, 13:55 - Ultimo aggiornamento: 17:00

FOLIGNO - Si chiama Sara Cutini, è una scienziata, studia quello chi si chiama “universo violento” e la sua storia è riassunta dal filo rosso che parte da Perugia, tocca la Città Eterna con una importante presenza a Roma e fa tappa, perché ci abita, a Foligno. Sara Cutini è una ricercatrice dell’Infn, l’Istituto Nazionale Fisica Nucleare, Sezione di Perugia. Dopo 13 anni all’ASI, l’Agenzia Spaziale Italiana dove ha operato al Centro Dati, il ritorno a casa, a Perugia dove Sara Cutini si era laureata e dottorata in Fisica, facendo così iniziare la sua avventura professionale. “Mi occupo – racconta Cutini a Il Messaggero – dell’osservazione dello spazio tramite i raggi gamma e nello specifico del cosiddetto universo violento, cioè di quei fenomeni esplosivi legati ad esempio alle supernove. È un universo diverso da quello ottico e qui si analizzano e si studiano le radiazioni prodotte dalla materia in accelerazione”. Uno studio complesso.

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E al contempo speciale, quello che segue Cutini e che tocca anche la vasta materia del blazar che è sostanzialmente una sorgente altamente energetica associata ad un buco nero supermassiccio situata al centro di una galassia ospitante. I blazar rientrano tra i fenomeni più violenti dell’universo, appunto l’universo violento studiato dalla ricercatrice umbra, e costituiscono un importante branca dell’astronomia extragalattica. Uno degli strumenti di studio utilizzato da Cutini è costituito dall’analisi dei dati raccolti dal satellite “Fermi” della Nasa che è tecnicamente un telescopio spaziale per raggi gamma. A raccontare uno dei più grandi successi ottenuto nell’attività di ricerca è la stessa Cutini. “Analizzando i dati ho scoperto – dice l’astrofisica – insieme ad un team di astrofisici segnali periodici da parte di una sorgente extragalattica.

Questi segnali periodici sono riconducibili ad un sistema binario, e sostanzialmente due oggetti che orbitano uno intorno all’altro. Questa analisi ha portato a ritenere che quei due oggetti siano due buchi neri supermassicci che hanno una massa un miliardo di volte la massa del nostro sole. E se questa osservazione dovesse trovare la conferma sperata determinerebbe importanti implicazioni sull’evoluzione delle galassie”.

Un risultato ottenuto dopo 10 anni di osservazioni da parte del telescopio per raggi gamma di “Fermi” che ha permesso di dire con sicurezza maggiore che questo comportamenti oscillatorio a lungo termine è reale permettendo il raggiungimento di un grande risultato che parla anche umbro patria di Sara Cutini e della La Sezione di Perugia dell’Infn che è stata costituita nel 1989. L’istituto Nazionale di Fisica Nucleare è, come si legge dal sito web, “ un Ente Pubblico di Ricerca dedicato allo studio dei costituenti fondamentali della materia e che svolge attività di ricerca, teorica e sperimentale, nei campi della fisica nucleare, subnucleare e astro-particellare. L'Istituto promuove inoltre il trasferimento delle competenze, delle metodologie e delle tecniche strumentali sviluppate nell'ambito della propria attività verso campi di ricerca quali la medicina, i beni culturali e l'ambiente. Tutte queste attività si svolgono in stretta collaborazione con il mondo universitario”. Un universo bello e complesso, quello che riassume l’attività dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che parla anche umbro anche attraverso l’esperienza di Sara Cutini.

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