IL PARTICOLARE
A spiegare il contenuto e le motivazioni di questa proposta è lo stesso Fai attraverso il suo sito web dove si può votare, come già fatto in precedenza per Rasiglia. Un voto importante perché denso di significati e che chiama a raccolta la città, e non soltanto, a 100 anni dalla nascita di nonno Gigino. “La chiesa – si apprende dalla relativa scheda - è adiacente all’antico immobile che dal 1861 divenne sede dell’ex Ospedale di San Giovanni Battista. In molti l’hanno dimenticata o ne conservano solo un vago ricordo dopo il trasferimento delle strutture ospedaliere nella nuova sede; essa rappresenta invece una testimonianza importante della vivacità artistica della Foligno rinascimentale, serbando al suo interno affreschi attribuibili ad artisti attivi già dalla seconda metà del XV secolo. L’antico nome dell’edificio, un tempo noto come San Giovanni Battista de’ Pugillis, si deve alla sua ubicazione nell’antico rione delle Puelle sviluppatosi in età medievale. La fondazione della chiesa risale probabilmente al XIII secolo, ma del suo antico aspetto non conserva più alcuna traccia dopo gli interventi di restauro realizzati a partire dal secondo decennio del ‘700. L’interno della chiesa – viene ulteriormente sottolineato - si caratterizza per l’unica navata coperta da volta a botte”. Il resto, di grandissimo livello, è affidato alla cuorisità di tutti, folignati in primis, che spesso poco conoscono la città in cui vivono.
IL CUORE BUONO
“In questa chiesa – ricorda ancora la scheda del Fai - Luigi Paternesi, Gigino, si fermava ogni sera prima di far visita ai bambini ricoverati nell’attiguo ospedale con la sua borsa nera carica di disegni. Per 35 anni, dal 1963 al 1998 anno della scomparsa, ha dedicato il suo tempo e il suo “cuore” agli altri. Gigino era maestro nel disegnare e sintetizzare in un tratto di matita momenti di felicità, nel raccontare una favola e una storia. Disegni semplici da colorare e dare a chi li riceveva la fiducia che sarebbero stati completati nel migliore dei modi. Un uomo minuto e riservato dagli occhi vivissimi, dalle parole garbate e dall’agire discreto, ma grande della sua passione per l'umano, capace di stupirsi per la luce presente negli occhi di tutti e ciascuno e capace di trovare ricompensa delle sue buone azioni nelle buone azioni stesse. A 100 anni dalla nascita la figura di quest’uomo è viva nei cuori di quanti lo hanno conosciuto o anche solo incontrato e incoraggia a conservarne la memoria attraverso la creazione di uno spazio dedicato in un luogo vicino all’Ospedale dove incessante è stata la sua opera”. Non resta che votare attraverso il sito del Fai.
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