Riordino delle Diocesi umbre, Sigismondi ultimo vescovo di Foligno

Riordino delle Diocesi umbre, Sigismondi ultimo vescovo di Foligno
di Ilaria Bosi
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Mercoledì 15 Aprile 2020, 14:35
FOLIGNO - Monsignor Gualtiero Sigismondi potrebbe essere l’ultimo vescovo della Diocesi di Foligno, almeno per come è stata intesa finora. Arriva direttamente dalla Santa Sede l’indiscrezione secondo cui la revisione degli assetti delle diocesi umbre sarebbe stata già messa nero su bianco, ma la sua attuazione ritardata per via dell’emergenza pandemica in corso. Le misure anti-coronavirus dovrebbero far slittare di qualche settimana anche l’ingresso di monsignor Sigismondi nella Diocesi di Orvieto-Todi, di cui Papa Francesco gli ha affidato la guida lo scorso 7 marzo. L’insediamento, che solitamente avviene entro due mesi dalla nomina, andrà molto verosimilmente ben oltre il 7 maggio. Cosa accadrà invece a Foligno? Le voci di un possibile accorpamento con Spoleto sono tornate a rincorrersi dopo che alla nomina di Sigismondi ad Orvieto non è seguita quella di un suo sostituto a Foligno. In realtà, però, non ci sarà un vero e proprio accorpamento. O, almeno, non sarà immediato. La prassi della Santa Sede prevede infatti una sorta di passaggio intermedio: la struttura e la geografia della diocesi più piccola restano invariate ma a guidarla non è un nuovo vescovo, bensì un Amministratore Apostolico, figura che comunque coincide con quella del titolare della diocesi o archidiocesi più vicina. È quanto già accaduto, nell’ultimo anno, in Emilia Romagna (dove il vescovo di Modena è diventato anche amministratore apostolico di Carpi), Lazio (Tivoli con Palestrina), Piemonte (Torino con Susa), Campania (Sessaurunca con Alife-Caiazzo) e Sardegna (Oristano con Ales-Terralba), tanto per fare qualche esempio. Anzi, in Sardegna si è concretizzato anche un secondo passaggio: non più di una settimana fa Papa Francesco ha unito “in persona Episcopi” (così si dice in gergo), le diocesi di Nuoro e Lanusei. Tradotto: dopo un periodo di transizione in cui il vescovo di Nuoro è stato anche Amministratore Apostolico di Lanusei, le due diocesi sono state accorpate, sotto la guida del vescovo di Nuoro. La diocesi di Foligno, quindi, sarebbe la prima in Umbria a rientrare nel lavoro di riordino e accorpamento delle diocesi che Papa Francesco ha intrapreso da qualche anno. Un percorso basato sul rispetto di alcuni canoni e parametri specifici: il numero dei Santi, le vocazioni, il numero dei preti, la loro età media e la prospettiva. A rischio, ovviamente, ci sono le diocesi che hanno meno di 100mila abitanti, come Foligno, che ne conta meno di 70mila. L’ipotesi più accreditata è che ad assumere il ruolo di Amministratore Apostolico della diocesi di Foligno, dopo l’ingresso di Sigismondi a Orvieto, sarà l’attuale presidente dei vescovi umbri monsignor Renato Boccardo, che da dieci anni guida l’archidiocesi di Spoleto e Norcia, la più grande tra quelle confinanti con Foligno. L’altra, quella di Assisi-Nocera-Gualdo, ha infatti un bacino d’utenza di circa 90mila persone. A fronte delle quasi 110mila dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia, che ha già giurisdizione su Bevagna, Montefalco e Trevi, centri che geograficamente abbracciano il comprensorio folignate. Dalla archidiocesi di Spoleto, a domanda specifica, si taglia corto: «L’arcivescovo non ha ricevuto alcuna comunicazione». Ma la pratica pare fatta.
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