Foligno, Mario Valentini: «Il fiume Topino è una risorsa, non un problema. Va ulteriormente rilanciato visto anche che ne parla Dante nella Divina Commedia»

Foligno, Mario Valentini: «Il fiume Topino è una risorsa, non un problema. Va ulteriormente rilanciato visto anche che ne parla Dante nella Divina Commedia»
di Giovanni Camirri
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Lunedì 1 Agosto 2022, 10:08

FOLIGNO - “Il fiume Topino è una risorsa, non un problema. Quindi va valorizzato e dotato di quei particolari che ne possa incrementare la fruibilità. Non dimentichiamo che siamo nella città dove è nata la prima copia a stampa della Divina Commedia e il Sommo Dante nell’XI Canto del Paradiso scrive “… Intra Tupino””. A parlare con Il Messaggero è Mario Valentini, storico patron del ristorante albergo “Le Mura”che, come si comprende dal nome, si trova a due passi dalla mura urbiche che in via Bolletta si affacciano poi proprio sul fiume Topino. Quest’anno più che mai la “questione topino” sta tenendo banco anche in forza di siccità, crisi idrica, esposti, raccolta di firme organizzata da Legambiente e via dicendo. Valentini, a differenza di tutti, ribalta la questione fornendo al ragionamento generale un punto di vista interessante. “Giusto preoccuparsi – prosegue Valentini – della siccità che sta colpendo anche il Topino. Giusto mobilitarsi con campagne di sensibilizzazione. È altrettanto giusto, a mio avviso, dover considerare il fiume non esclusivamente come un problema, ma necessariamente come una risorsa. Sul topino è stata creata un’area – ricorda – di parco fluviale. Eppure non c’è una seduta che lungo l’area di sponda frequentata da pedoni e ciclisti, consenta a chiunque di poter sostare, cercare un po’ di fresco, leggere un gionale o un libro e magari far giocare i più piccoli. L’aria che si respira sulle sponde, trovandosi il letto del fiume ad un livello ben più basso della vicinissima sede stradale, è sicuramente migliore di quella gravata dal transito di camion, furgoni, auto, moto e scooter. Siamo la città dove ha preso vita la prima copia a stampa della Divina Commedia nel 1472, e il Sommo Dante cita il Topino nell’XI Canto del Paradiso.

Ora se da un lato molto si sta facendo per la città dantesca, vale ribadire che un diverso approccio al Topino andrebbe ancor più a sostenere questo ruolo, peraltro certificato dalla stampa della Commedia e da quell’“Intra Tupino” noto a chiunque a livello mondiale abbia letto la Divina Commedia”.

“Trasformiamo – incalza Mario Valentini – il fiume Topino in un gioiello che si trasformi in un ulteriore attrattore di presenze lungo tutto il percorso che attraversa Foligno. Ciò che la natura ha donato può essere migliorato, senza ovviamente alcuno stravolgimento – affinché la fruibilità diventi l’elemento di richiamo. Il riferimento alle sedute può apparire banale ma non lo è. In questi giorni di caldo pesantissimo la ricerca di un po’ di fresco fa la differenza. Apriamo anche un ragionamento su un sistema di illuminazione che consenta l’utilizzo della zona di parco fluviale, aumentandone quindi anche i livelli di sicurezza, anche di sera. Così gli stessi cittadini diventerebbero le sentinelle dello stato del fiume segnalando ciò che non va e che andrebbe migliorato, ed esaltando ciò che va. Torniamo tutti a rivivere il fiume ben coscienti del valore del fiume Topino che è, e lo ribadisco con educazione e con altrettanta forza e determinazione – conclude Valentini -, un valore”. Un ragionamento, quello proposto da Mario Valentini, del tutto condivisibile. Sia perché espresso con educazione e con grandissimo rispetto della risorsa fiume Topino. Sia perché, con grande equilibrio figlio di una lunga esperienza, guarda al coinvolgimento della collettività, ciascuno per il proprio ruolo, rispetto al futuro di un bene di tutti.

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