Foligno, mamma lancia rete di solidarietà per raccogliere vestiti per bambini

Foligno, mamma lancia rete di solidarietà per raccogliere vestiti per bambini
di Giovanni Camirri
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Mercoledì 3 Febbraio 2021, 10:20 - Ultimo aggiornamento: 18:47

FOLIGNO  - Parte una nuova raccolta promossa da Isabella Beddini, detta la Pimpinella. Dopo il grande successo della raccolta giocattoli che ha trasformato la città di Foligno in una vera catena di solidarietà, Questa volta si punta Ancor più all'utile e si raccolgono abiti usati, ma in buono stato per bambini di tutte le età. L'iniziativa parte, come la volta precedente, da una richiesta concreta fatta direttamente dalle famiglie a cui sono stati consegnati i giocattoli. “Avendo conosciuto realtà – racconta Isabella Beddini a Il Messaggero - in difficoltà non sono riuscita a stare da parte e grazie ad alcune mamme con cui abbiamo formato un gruppo Whatsapp stiamo fornendo sostegno ad alcune famiglie in diversi modi: abbiamo acquistato una lavatrice, un pc e abbiamo portato a 11 nuclei familiari la spesa”. Ad aiutare Isabella come sempre c'è la sua famiglia e il centro sociale di Sportella Marini che mette a disposizione i locali per la raccolta degli abiti. Il centro sarà aperto tutti i giorni dalle 10 alle 12 e alle dalle 16:30 alle 18. Oppure si può contattare direttamente Isabella Beddini sulla sua pagina Facebook.

IL PRECEDENTE

A Natale tutto aveva preso le mosse da una mamma che chiede aiuto, una mamma risponde e poi da il via ad una rete di mamme che si estende alle famiglie, per aiutare chi è in difficoltà.

Anche in quell’occasione era partito da Foligno, e portava ulteriormente la firma dell’impegno di Isabella Beddini vera e propria veterana della solidarietà, il progetto di raccolta giocattoli da destinare a quei bambini che vivono situazioni di difficoltà e che grazie al dono fatto da chi risponde a questo appello, potranno avere un Natale sereno come gli altri loro coetanei. “Tutto ha preso le mosse – raccontò Beddini all’epoca – nella prima parte dell’anno quando sono entrata in contatto con una mamma che, durante il lockdown aveva perso il lavoro e aveva bisogno di abiti per il figlio. Mi sono attivata reverberando le necessità inerenti quella situazione attraverso diversi gruppi di mamme, di cui sono componente, che si tengono in comunicazione attraverso altrettanti gruppi Whatsapp. Da quell’esperienza di solidarietà è partita la fase successiva, che ho condiviso attraverso la mia pagina Facebook per raccogliere regali da donare ai bambini più bisognosi. In appena una settimana ho ricevuto messaggi da tutta l’Umbria”.

Giovanni Camirri

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