Foligno, la moglie denuncia il marito per violenza e lesioni, ma arriva l'assoluzione: «Dopo sette anni la fine di un incubo»

L'avvocato Aurelio Pugliese
di Giovanni Camirri
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Venerdì 7 Maggio 2021, 13:00

FOLIGNO - Un calvario durato 7 anni e che s’è concluso con la sentenza di assoluzione “perché il fatto no sussiste”. Al centro della complessa, delicata e dolorosa vicenda, c’è un italiano, difeso dall’avvocato Aurelio Pugliese, divenuto imputato e sua moglie, una donna di origini straniere, che l’ha denunciato alla polizia giudiziaria per una serie di ipotesi di reato difficili anche da immaginare. Sette lunghi anni in cui l’uomo s’è trovato destinatario di un ammonimento del Questore e di una misura cautelare, consistente nel divieto di avvicinamento e nell’obbligo della corresponsione del mantenimento, emessa dal Gip. Accuse pesanti, quelle sollevate a carico dell’uomo, che sono riassunte dalle ipotesi di reato di maltrattamento, minacce, percosse, lesioni personali. Sono stati 7 anni difficilissimi che hanno visto l’uomo accusato dalla moglie doversi difendere da accuse pensatissime aggravate dal fatto di aver commesso i presunti fatti in danno del coniuge. L’uomo s’è sempre dichiarato innocente e alla fine la linea difensiva, corroborata anche da quanto emerso in sede dibattimentale, s’è dimostrata fondata. Nelle more del processo è stata la stessa donna, sentita quindi come persona offesa, a ritrattare di fatto la versione dell’accaduto resa alla polizia giudiziaria in sede di denuncia. Le accuse verso il marito erano di fatto infondate e sarebbero emerse sulla scorsa di una grave turbamento che ha colpito la donna e che riguarderebbe eventi inerenti la fase della sua vita precedente all’arrivo in Italia e che comunque nulla hanno a che fare con le ipotesi di reato oggetto del procedimento.

Le accuse rivolte al marito sono cadute ed è stato anche dimostrato in sede processuale che le lesioni patite la donna se le sarebbe procurate da sola. Un dramma nel dramma, quindi, che ha al centro due persone: una moglie che soffre per il turbamento che ha vissuto e che l’ha portata ad accusare il marito e quest’ultimo che s’è ritrovato a dover rispondere di reati che non ha mai commesso. Dopo 7 anni la complessa vicenda, delicata e dolorosa per tutti, s’è chiusa con una assoluzione. Per quell’uomo è finita una vicenda che l’ha visto accusato di situazioni così gravi che risultano difficili da raccontare nei particolari e che, per questo, devono essere riassunte nelle sole ipotesi di reato contestate. Una vicenda che spiega come in alcuni casi sia diversa la verità di chi, come in questa vicenda, accusa e come sia altrettanto diversa la verità di chi è accusato e che è chiamato a giustificare cose che non ha mai commesso. La verità emersa in sede processuale ha ristabilita la realtà dei fatti ponendo fine ad una dolorosa vicenda iniziata 7 anni fa.

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